Il governo guidato da Giorgia Meloni ha approvato un nuovo decreto che introduce una serie di misure pensate per sostenere famiglie, lavoratrici madri e categorie più fragili. Il provvedimento, discusso nel Consiglio dei Ministri, rafforza il bonus mamme e modifica l’Assegno di inclusione, con l’obiettivo di rendere il sistema di welfare più stabile e continuativo.
Le nuove misure per le famiglie
Il bonus mamme viene potenziato: dal 2026 passerà da 40 a 60 euro mensili per le lavoratrici con almeno due figli. Si tratta di un aiuto che punta a incentivare la natalità e a sostenere il reddito delle famiglie, con una procedura più semplice e automatizzata. Il decreto prevede inoltre una maggiore flessibilità per l’accesso ai contributi, riducendo la burocrazia e garantendo tempi più rapidi per l’erogazione.
Assegno di inclusione: fine della pausa mensile
Una delle novità più rilevanti riguarda l’Assegno di inclusione. Viene eliminata la pausa obbligatoria di un mese tra due pagamenti consecutivi, così da assicurare continuità nel sostegno economico. La misura intende garantire maggiore sicurezza a famiglie in difficoltà, disoccupati e persone con disabilità, evitando interruzioni improvvise che in passato creavano disagi.
L’obiettivo politico e sociale
Il nuovo decreto si inserisce nella linea di governo che pone al centro la famiglia come pilastro economico e sociale. Le misure puntano a favorire la natalità, la conciliazione tra lavoro e vita privata e l’occupazione femminile, in un contesto in cui la sostenibilità demografica e sociale è diventata una priorità politica. L’intento è rafforzare il legame tra welfare e lavoro, creando un sistema di sostegni più equo e continuativo.
Prospettive e criticità
Non mancano i dubbi sulla reale portata economica del provvedimento: l’aumento del bonus mamme, pur rappresentando un passo positivo, resta limitato rispetto ai costi reali della vita familiare. Tuttavia, il decreto segna un passo concreto verso un welfare più stabile, capace di rispondere in modo più diretto alle esigenze di chi affronta difficoltà economiche. È un segnale politico e sociale che intende rafforzare la fiducia nelle istituzioni e dare continuità alle politiche di sostegno alle famiglie italiane.
