È entrato ufficialmente in vigore in Italia il sistema Alcolock, il nuovo alleato tecnologico nella lotta contro la guida in stato di ebbrezza. Approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il dispositivo blocca l’avvio dell’auto se il tasso alcolemico del guidatore è superiore a zero. Un deterrente pensato non per tutti, ma per chi ha già commesso infrazioni gravi al volante.
Come funziona l’Alcolock
Il meccanismo è semplice ma efficace: si tratta di un etilometro integrato nel sistema di accensione del veicolo. Il conducente deve soffiare in un boccaglio ogni volta che vuole avviare l’auto. Se viene rilevata anche una minima traccia di alcol, il motore non si accende. Il dispositivo è collegato elettronicamente e sigillato per impedire manomissioni.
A chi è rivolto
L’obbligo scatta per tutti coloro che sono stati sorpresi alla guida con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l, oppure per i recidivi. Chi rientra in queste categorie potrà riavere la patente solo dopo aver installato l’Alcolock sul proprio veicolo, e dovrà mantenerlo attivo per due o tre anni, a seconda della gravità dell’infrazione.
Costi e compatibilità
Il prezzo del dispositivo varia da 1.000 a 2.000 euro, escluse le spese di manutenzione e taratura periodica. Un dettaglio non trascurabile, soprattutto considerando che oltre il 20% del parco auto italiano ha più di 19 anni: su molte di queste vetture, l’installazione è tecnicamente complessa o antieconomica. Inoltre, il guidatore dovrà acquistare regolarmente i boccagli monouso.
Sanzioni severe per i trasgressori
Chi elude l’obbligo di installazione rischia multe salate – da 158 a 638 euro – e la sospensione della patente da uno a sei mesi. In caso di manomissione del sistema o recidiva, le sanzioni possono aumentare fino al 30% rispetto alle norme ordinarie. I modelli più avanzati registrano ogni test effettuato e possono anche riconoscere i tentativi di aggirare il sistema, per esempio con un soffio artificiale.
Una misura europea, ma sarà efficace?
Già adottato in paesi come Francia, Germania e Svezia, l’Alcolock è stato introdotto in Italia anche come misura rieducativa. Tuttavia, il successo dipenderà dalla capacità di integrazione con il nostro parco auto obsoleto e dalla reale accessibilità economica per i cittadini coinvolti. Resta però un segnale chiaro: la tecnologia non è più un optional nella lotta alla guida in stato di ebbrezza.
