Un cambiamento legislativo destinato a segnare una nuova era nella tutela delle vittime di violenza sessuale. Il 12 novembre 2025 la Commissione Giustizia ha approvato la riscrittura dell’articolo 609-bis, ridefinendo il reato in base al concetto di consenso. Una svolta che allinea l’Italia agli standard internazionali e trasforma il paradigma giuridico dei processi.
Il nuovo testo: “senza consenso è stupro”
La grande innovazione è l’introduzione chiara e diretta del principio: ogni atto sessuale compiuto senza il consenso libero e attuale della persona offesa costituisce violenza sessuale. Questo concetto, ora messo nero su bianco nell’articolo 609-bis, supera l’impostazione storica fondata solo su violenza o minaccia. Il testo prevede la stessa pena, da sei a dodici anni, ma cambia il punto di partenza: ciò che rileva è l’assenza di consenso.
Cosa significa “consenso libero e attuale”
Il consenso non può più essere dedotto dal silenzio, dalla mancanza di reazioni o dalla paura. Deve essere espresso, volontario, riferito a quel preciso momento e revocabile in qualsiasi istante. La riforma tutela anche le persone in condizioni di particolare vulnerabilità, includendo chi sperimenta la reazione di freezing, un blocco corporeo dovuto al trauma che può impedire qualsiasi forma di resistenza fisica. Il nuovo impianto recepisce pienamente la Convenzione di Istanbul e gli standard europei.
Impatto sui processi penali
Questo cambiamento riscrive la prospettiva dei tribunali. Non sarà più necessario dimostrare la resistenza della vittima, ma l’assenza di consenso. Una trasformazione che sposta l’attenzione dal comportamento della persona offesa alla condotta dell’autore, riducendo distorsioni storiche e stereotipi che hanno spesso ostacolato il riconoscimento della violenza nei casi complessi. Anche gli operatori della giustizia dovranno aggiornare protocolli e metodi investigativi, in linea con il nuovo impianto normativo.
Una svolta culturale prima ancora che giuridica
Oltre all’aspetto processuale, la riforma lancia un messaggio culturale netto: il sesso è legittimo solo se c’è consenso. La legge mira a rafforzare la consapevolezza collettiva sull’importanza dell’autodeterminazione e della libertà personale, ponendo al centro la voce e il corpo della vittima. Una scelta che porta l’Italia accanto ai Paesi europei più avanzati sul tema e che potrebbe diventare un modello per futuri interventi di prevenzione e sensibilizzazione.
