Enzo Gentile: “Ludovico Einaudi. La musica, le origini, l’enigma”

Il primo libro dedicato interamente al grande compositore e pianista italiano tra i più noti e apprezzati a livello mondiale

di Alessia Masciulli

È in libreria e negli store digitali “Ludovico Einaudi. La musica, le origini, l’enigma” di Enzo Gentile, il primo libro dedicato interamente al grande compositore e pianista italiano tra i più noti e apprezzati a livello mondiale, con la prefazione della musicista e arpista Cecilia Chailly e la postfazione dell’architetto, docente e saggista di fama internazionale Stefano Boeri. Nel volume viene narrato il percorso umano e artistico di Ludovico Einaudi, prima dell’affermazione internazionale come compositore e concertista, esplorando la sua formazione, le radici, la dimensione più intima e familiare, spesso rimaste volutamente distanti dai riflettori: dalle prime esperienze con i gruppi rock nelle cantine di Torino al diploma in Composizione al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con Azio Corghi e seguito poi dal perfezionamento con Luciano Berio, passando per le prime esperienze sul palco e gli studi nel campo della musica contemporanea, per giungere al successo internazionale. Ne parliamo con l’autore, che ci svela alcuni passaggi mai prima resi noti della carriera dell’artista.

La storia di Ludovico Einaudi: dalle origini al successo globale 

Il focus dell’opera scritta da Gentile abbraccia l’intera evoluzione creativa del compositore torinese, dagli anni della formazione fino alla consacrazione come autore e musicista di spicco del panorama globale. Il racconto di questo eclettico percorso accompagna il lettore alla scoperta di molti aspetti inediti della carriera di Ludovico Einaudi: gli esordi da giovane musicista jazz-rock nei locali torinesi, il diploma in composizione al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, il corso di perfezionamento con il grande maestro Luciano Berio.

Il volume raccoglie inoltre una serie di fotografie poco note al grande pubblico, nonché una cinquantina di testimonianze offerte da amici, colleghi e artisti che hanno collaborato con Einaudi in oltre quarant’anni di attività. Tra questi spiccano i nomi del regista Roberto Andò, di musicisti del calibro di Paolo Fresu e Paolo Jannacci, e del celebre coreografo e ballerino statunitense Daniel Ezralow.

La prima biografia dedicata al compositore torinese 

Il ritratto inedito offerto da Ludovico Einaudi – La musica, le origini, l’enigma è completato da una selezione di dichiarazioni significative dello stesso Ludovico Einaudi, attraverso cui possiamo scoprire il punto di vista del compositore sui passaggi chiave del suo percorso artistico. Una di queste preziose testimonianze è la lettera che Einaudi scrisse al musicologo Paolo Terni, suo amico personale: un documento tanto significativo da essere stato poi inserito come introduzione del saggio di Terni intitolato Il respiro della musica. Le parole di Einaudi vanno così ad aggiungersi a un racconto corale che scandisce il ritmo della biografia, regalando al lettore una prospettiva privilegiata sull’universo creativo di uno dei più importanti compositori e musicisti italiani dell’ultimo secolo.

“Nessuno ha mai scritto nulla su Ludovico Einaudi. Ci conosciamo da una vita, siamo coetanei e abbiamo fatto molte cose insieme. Mi è sembrato giusto far scoprire quel Ludovico un po’ nascosto, che pochi conoscono. Ho chiesto a Ludovico se volesse far parte della stesura del libro ma lui mi ha ripetutamente detto di no, sostenendo che aveva altri progetti in mente, altre cose da fare. Ho così deciso di fare una quadro panoramico su di lui, anche se questo potrebbe aver intaccato la nostra amicizia. So che ha ricevuto il libro e ritengo l’abbia letto anche perchè so che ha mandato dei messaggi molto risentiti alla casa editrice. A me no. Non ho ricevuto neppure un sms da parte sua e penso che non l’abbia presa bene”.

“I primi anni della sua carriera sono stati caratterizzati da frustrazioni incomprensioni. Poca considerazione da parte dei discografici tant’è che il suo primo album, ‘Le Onde’, fu autoprodotto. I primi anni passa dal rock al prog, dalle opere ai balletti. A comporre musica per altri. Quasi come se non riuscisse a trovare il bandolo di ciò che voleva fare. Inizia suonando la chitarra a Torino per poi passare alle tastiere nel gruppo prog Venegoni & Co. Poi, cancellando con un colpo di spugna tutto il suo passato, dal ’97 volta pagina, cambia genere rinnegando i suoi inizi” – Enzo Gentile

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