Prima del temporale torna al Teatro Grassi in un’atmosfera sospesa e profondamente emotiva. Nel camerino, pochi minuti prima dell’ingresso in scena, Prima del temporale diventa viaggio e confessione. Un racconto intimo che intreccia memoria, identità e l’essenza più pura del mestiere dell’attore.
Un maestro che si racconta
Dal 2 al 21 dicembre il Piccolo Teatro Grassi accoglie Prima del temporale, l’intenso lavoro con cui Umberto Orsini, diretto da Massimo Popolizio, porta sul palco un attore che affronta il proprio passato nei minuti che precedono la rappresentazione del Temporale di Strindberg. L’opera nasce da un’idea condivisa tra i due artisti e trasforma il camerino in uno spazio di memoria, riflessione e dialogo con sé stessi.
Un tempo che si piega come un sogno
La regia di Popolizio costruisce una dimensione dove il tempo si dilata: i rumori del teatro che si anima oltre la porta diventano scintille che riaccendono ricordi, emozioni e legami. Ogni suono richiama un’immagine, ogni pausa apre un varco verso un passato che ritorna con delicatezza, intensità e una punta di malinconia.
Una vita che attraversa un Paese intero
Il racconto non riguarda solo l’uomo, ma l’Italia intera: dalla provincia degli anni Cinquanta all’arrivo a Roma, passando per episodi tratti dal libro Sold out e altri mai raccontati. Sul palco emergono i momenti che definiscono una vita, filtrati attraverso figure simboliche come la sarta di compagnia e l’addetto del teatro, custodi silenziosi di un mondo che vive nell’ombra delle quinte.
Uno spettacolo che viaggia oltre Milano
Dopo la tappa milanese, Prima del temporale partirà per una tournée che toccherà Parma, Bologna, Correggio, Fidenza, Orvieto, Napoli, Roma e Torino. Un percorso che amplia il respiro dello spettacolo e permette al pubblico di tutta Italia di incontrare uno dei lavori più intensi e personali di Orsini.
