Roma chiama, Coez risponde.
E lo fa in grande stile: triplicando le date nella Capitale per un ritorno live che promette di essere uno degli eventi più attesi della stagione. Dopo l’annuncio dei concerti del 14 e 15 novembre, l’artista romano aggiunge una nuova data l’8 dicembre 2025 al Palazzo dello Sport, portando a tre le tappe romane del suo tour nei palasport. In poche ore, oltre 50.000 biglietti sono già volati via, confermando che la musica di Coez continua a essere una bussola per chi cerca autenticità in un panorama sonoro sempre più frammentato.
“1998”: il ritorno alle origini
Il tour nasce da “1998”, l’ultimo album di Coez, pubblicato a giugno e subito accolto come una delle prove più personali e coerenti della sua carriera. Il titolo è un ritorno alle origini, ma anche un manifesto generazionale: un viaggio sonoro e visivo che guarda agli anni ’90: il decennio della formazione, della radio, dei CD masterizzati e delle prime emozioni in cuffia.
Brani come Mal di te, Ti manca l’aria, Qualcosa di grande e Mr. Nobody (prodotto da okgiorgio) raccontano un artista che non ha paura di mostrarsi vulnerabile. Ogni canzone è un frammento di realtà, un racconto diretto e senza filtri che trasforma l’esperienza personale in emozione collettiva. Con “1998”, Coez sembra dire: cresciamo, cambiamo, ma certi suoni restano casa.
Roma, cuore e punto d’equilibrio
Non poteva che essere Roma a ospitare l’anima più autentica di questo tour. La città che lo ha visto nascere artisticamente, tra jam di periferia e locali indipendenti, torna a essere la sua scenografia naturale. Ma questa volta non è un ritorno nostalgico: è una riconquista consapevole.
Il palco come spazio intimo
Chi ha già visto Coez dal vivo lo sa: i suoi live non sono mai solo spettacoli, ma esperienze immersive. Sul palco, l’artista porta una scenografia minimalista e cinematografica: luci basse, led che scandiscono parole chiave, visual che raccontano Roma e la sua estetica urbana. La musica, però, resta al centro.
Brani come La musica non c’è, Faccio un casino o È sempre bello convivono con i nuovi pezzi in un dialogo continuo tra passato e presente. Ogni canzone è un pretesto per una catarsi collettiva, un modo per riscoprire frammenti di sé nelle parole dell’artista. E poi c’è quella voce: sincera, spigolosa, familiare, che dal primo verso riesce a trasformare un’arena in una stanza piena di amici.
Un tour che diventa testimonianza
Il “1998 Tour” partirà ufficialmente il 12 novembre da Ancona, come data zero, per poi toccare Roma (14, 15 e 8 dicembre), Napoli (20 novembre) e altre città italiane. I biglietti sono già disponibili su vivoconcerti.com, e il sold out sembra inevitabile.
Ma più che un tour, questo progetto è una testimonianza: quella di un artista che ha saputo crescere con il suo pubblico, rimanendo fedele a se stesso. Coez non ha mai smesso di cercare la verità dentro le parole, e oggi la porta sul palco, amplificata da migliaia di voci che cantano con lui.
Roma come specchio dell’anima
Quando si spengono le luci e parte la prima nota, tutto torna al suo posto.
Roma diventa lo specchio dell’anima, Coez ne è la voce, e il pubblico la sua eco. Tre date per ricordare che la musica, quando è autentica basta un microfono, una storia da raccontare e qualcuno disposto ad ascoltarla.
E Roma, ancora una volta, ascolterà.
