I volti dietro il colpo al Louvre: i primi due arresti

Due uomini arrestati per il colpo al Louvre: indagine aperta e refurtiva ancora scomparsa.

a cura della Redazione

Dopo una caccia internazionale durata quasi una settimana, la giustizia francese ha finalmente messo le mani su due sospetti protagonisti del clamoroso furto delle gioie della Corona al Louvre. Ora l’attenzione non è più sul colpo in sé, ma su chi lo ha orchestrato: due uomini della periferia parigina, già noti alle forze dell’ordine, fermati mentre cercavano di far perdere le proprie tracce.

Identikit e precedenti

I due arrestati sono uomini sulla trentina, residenti nel dipartimento di Seine-Saint-Denis, la banlieue a nord-est di Parigi spesso teatro di episodi di microcriminalità ma anche di colpi ben più sofisticati. Entrambi avevano precedenti per furti di alto livello e risultavano già monitorati dagli investigatori francesi. Uno è stato fermato all’aeroporto di Parigi-Charles de Gaulle, pronto a imbarcarsi su un volo per l’Algeria; l’altro è stato catturato nel suo quartiere d’origine dopo un pedinamento serrato.

Le prove decisive

A incastrarli è stata una quantità impressionante di indizi: oltre centocinquanta tracce di DNA rinvenute tra guanti, caschi e gilet da lavoro abbandonati durante la fuga. Gli investigatori hanno analizzato ogni reperto, risalendo ai profili genetici dei due sospetti. Le telecamere interne del museo hanno poi confermato la loro presenza tra le 13.10 e le 13.18, i sette minuti esatti in cui il colpo è stato messo a segno.

Un’indagine ancora aperta

Gli inquirenti non escludono la presenza di altri complici. Si parla di una rete più ampia, forse organizzata su scala internazionale, che avrebbe fornito supporto logistico e vie di fuga. I gioielli rubati, dal valore di oltre 80 milioni di euro, non sono stati ancora recuperati. La procura di Parigi continua a mantenere il massimo riserbo, temendo che eventuali rivelazioni possano compromettere la cattura degli altri membri della banda.

La giustizia che non dimentica

Con questi arresti, la Francia manda un segnale chiaro: anche i crimini più audaci non restano impuniti. L’arresto dei due sospetti è un primo passo verso la verità su uno dei furti più spettacolari della storia recente, un caso che ha messo alla prova la sicurezza del museo più famoso del mondo. Ora, l’obiettivo è recuperare la refurtiva e chiudere il cerchio su una vicenda che ha tenuto l’Europa col fiato sospeso.

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