Nel cuore della Paris Fashion Week, Coperni trasforma la tecnologia in emozione e la moda in un rituale di cura. Con la collezione Spring/Summer 2026, i designer Sébastien Meyer e Arnaud Vaillant abbandonano la pura estetica del futuro per esplorare un nuovo orizzonte: quello del “carewear”, un guardaroba pensato per proteggere, coccolare e connettere corpo e mente.
Il pubblico, disposto in cerchio come in un rito di guarigione, è immerso in una luce circadiana e in una colonna sonora quasi terapeutica, This Woman’s Work di Kate Bush. “Volevamo sviluppare l’idea di abiti che proteggono, trasformandola in una sensazione,” spiega Vaillant. Così nasce una moda che non veste soltanto, ma si prende cura.
Il debutto di C+: indossare la propria skincare
Il momento chiave dello show è il lancio di C+, la nuova linea bioattiva sviluppata in collaborazione con la società svizzera HeiQ. Dopo tre anni di ricerca, Coperni presenta body, leggings e top che incorporano pre- e probiotici nei tessuti: indossarli significa letteralmente “vestirsi di benessere”.
“È come portare sulla pelle la tua crema idratante,” spiega Meyer. “Siamo i primi a usare questa tecnologia e continueremo a svilupparla.” È il punto d’incontro tra moda, scienza e wellness: un modo per ridefinire il rapporto tra abito e corpo, dove il tessuto diventa interfaccia sensoriale e il comfort assume una dimensione emotiva. Coperni non si limita a vestire il presente, lo programma, lo respira, lo trasforma in energia vitale.
La sfilata come esperienza multisensoriale
Lo show è concepito come una sessione collettiva di mindfulness: luci che seguono i ritmi biologici, materiali tattili, un design pensato per stimolare serenità e attenzione. Gli accessori diventano strumenti di benessere quotidiano: lanyard metallici da cui pendono cristalli, Airtag e AirPods, cinture dotate di piccole custodie per smartphone e scarpe da Pilates co-create con Barreletics. Le silhouette oscillano tra la funzionalità sportiva e il minimalismo elegante: pantaloni yoga-ready, aviator jacket destrutturate, abiti fluidi in tonalità matcha, anguria e bianco latte. I tessuti tecnici e sostenibili, dal vegan mushroom leather ai materiali traspiranti e rigenerativi, raccontano una bellezza essenziale, che nasce dal comfort e si estende alla coscienza.
Spiritual Tech: quando la scienza incontra l’anima
“Il nostro obiettivo,” spiega Meyer, “è trasformare la passione per l’innovazione in qualcosa di più umano.” Questa visione si manifesta anche negli accessori simbolici, come la nuova Swipe Bag, realizzata in quarzo, occhio di tigre e tormalina, che diventa un talismano di energia e protezione. Ogni pietra è scelta per un effetto diverso: lucidità mentale, forza vitale, equilibrio emotivo.
Coperni coniuga la razionalità tecnologica con la dimensione spirituale del design. “È molto zen,” aggiunge Vaillant, “una forma di tecnologia spirituale.” In un mondo dove il confine tra corpo e dispositivo è sempre più sottile, la maison invita a riscoprire un lusso invisibile: quello del benessere interiore.
La nuova frontiera del lusso consapevole
Con Coperni SS26, Meyer e Vaillant ridisegnano il concetto stesso di moda futurista. La loro estetica, raffinata e minimale, diventa un manifesto di connessione e cura. Gli abiti non parlano solo al corpo, ma all’equilibrio psicologico di chi li indossa: sono una carezza high-tech, un modo per sentirsi protetti in un mondo iperconnesso.
Coperni si fa interprete di un futuro in cui la moda non domina, ma accompagna. Non promette potere, ma presenza.
