Ungaro SS26: poesia visiva e savoir-faire nella nuova eleganza di Kobi Halperin

Una presentazione che trasforma la moda in esperienza sensoriale, restituendo poesia e autenticità al gesto di vestire.

a cura della Redazione

Nel cuore di Parigi, il 6 ottobre 2025, Ungaro ha presentato la collezione Spring/Summer 2026 con un formato intimo e raffinato che ha trasformato la moda in esperienza sensoriale. Niente passerella, nessun effetto scenico: solo la bellezza autentica dei tessuti, la luce che accarezza i dettagli e la delicatezza del gesto artigianale. Sotto la direzione di Kobi Halperin, la maison francese ritrova la sua identità più pura, un equilibrio tra rigore e romanticismo, tra savoir-faire e spontaneità, offrendo una visione di eleganza che respira, si muove e parla in silenzio.

L’arte dell’equilibrio tra rigore e libertà

Per la stagione estiva 2026, Halperin sceglie Parigi come crocevia di opposti: la simmetria del Louvre da una parte, il caos ispiratore del mercato delle pulci di Saint-Ouen dall’altra. Da questa dualità nasce una collezione che parla di armonia attraverso il contrasto, dove l’ordine del taglio sartoriale si fonde con la spontaneità delle decorazioni. I look si muovono come quadri vivi, chiffon stampati, voile fluttuanti, silhouette rilassate ma impeccabili, restituendo la grazia che da sempre definisce l’universo Ungaro, reinterpretata con una freschezza contemporanea.

Il fascino delle texture e delle stampe

Le protagoniste della presentazione sono le superfici e le sensazioni tattili: il pizzo guipure ricamato dialoga con il popeline bianco, mentre i motivi leopardati, marchio storico della maison, vengono lavati dal sole per assumere tonalità polverose e gentili. Ogni tessuto racconta una storia di savoir-faire e di equilibrio visivo, unendo trasparenze, stratificazioni e drappeggi leggeri che creano movimento anche nella staticità della presentazione. I colori, dal beige cipria al blu cielo, dal giallo mimosa al rosso lampone, costruiscono una palette luminosa ma delicata, dove nulla è mai eccessivo e tutto vibra di armonia.

Accessori e dettagli di una nuova femminilità

A completare l’immaginario, gli accessori diventano estensioni poetiche del corpo: piccole mules di raso con piume, foulard stampati e cinture sottili che scolpiscono la silhouette. Sono tocchi discreti ma di carattere, in perfetta sintonia con la filosofia di Halperin, che privilegia la naturalezza alla teatralità. L’idea di femminilità che emerge è consapevole, dolce ma decisa, costruita sull’intimità dei gesti e sulla bellezza di un lusso sussurrato.

Il lusso silenzioso dell’artigianato

Al centro di tutto resta la materia e la mano dell’artigiano: cuciture invisibili, drappeggi che respirano, linee pensate per seguire i movimenti più reali. Halperin prosegue così la missione di Ungaro di creare abiti che vivono sulla pelle, non solo per lo sguardo. La presentazione SS26 non cerca di stupire, ma di affascinare con la sua coerenza: un dialogo silenzioso tra memoria e modernità, fatto di tessuti che parlano e di dettagli che raccontano una bellezza senza clamore.

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