Nina Ricci SS26: rock, romanticismo e libertà secondo Harris Reed

Harris Reed reinventa Nina Ricci con una sfilata glam rock intrisa di libertà e poesia.

a cura della Redazione

Luci basse, una passerella che vibra di riflessi metallici, e un’energia che sa di ribellione elegante. Alla Paris Fashion Week Spring/Summer 2026, Harris Reed ha presentato la nuova collezione Nina Ricci, firmando un capitolo sorprendente per la maison francese. Tra glamour d’altri tempi e spirito rock contemporaneo, la sfilata ha raccontato un’estetica che gioca con i contrasti: rigore e provocazione, grazia e potere, femminilità e libertà. Reed continua la sua missione di ridefinire l’identità di Nina Ricci, non più solo sinonimo di dolcezza e couture romantica, ma laboratorio di espressione e audacia.

Un glam rock dal cuore couture

La collezione si apre con una dichiarazione d’intenti: la donna Nina Ricci non teme di brillare. Abiti in raso tagliati come blazer, gonne in tulle abbinati a stivali lucidi, giacche maschili con rever esagerati: ogni look unisce la delicatezza della tradizione alla teatralità della scena musicale anni ’70. Le ispirazioni vanno da David Bowie a Patti Smith, passando per Mick Jagger, ma riletti con una mano couture, attenta al dettaglio e al gesto. I colori, nero, porpora, rosa cipria e blu notte, creano un ritmo visivo elegante e sensuale, mentre i tessuti oscillano tra leggerezza e struttura, come se il corpo fosse sempre in movimento.

La libertà come forma di eleganza

Reed celebra la libertà come principio fondante del nuovo corso Nina Ricci. Non esistono più regole di genere, forma o etichetta: abiti da sera diventano tailleur, giacche diventano vestiti, fiocchi diventano armature. È una moda che fluttua, che cambia, che non si lascia definire. Ogni pezzo sembra invitare chi lo indossa a costruire la propria narrazione. Il romanticismo non è più sottomesso, ma consapevole; la sensualità non è un gioco di seduzione, ma di affermazione personale. Reed traduce l’eredità della maison in un linguaggio attuale, mantenendo però intatta la poesia visiva che da sempre accompagna Nina Ricci.

La forza del dettaglio

Il savoir-faire della maison emerge nei particolari: ricami a filo metallico, pizzi scolpiti, cinture gioiello che scolpiscono la vita come ornamenti moderni. Anche il make-up e l’hairstyling partecipano al racconto: capelli sciolti, onde disordinate, sopracciglia schiarite e occhi smoky definiscono una femminilità ribelle ma sofisticata. L’atmosfera è da concerto notturno in una sala parigina, dove la moda incontra la musica e il corpo diventa strumento di libertà. In passerella si respira quella leggerezza consapevole che solo Reed sa orchestrare: un mix di teatralità e misura, tra decadenza e rinascita.

Harris Reed e il nuovo volto di Nina Ricci

Con la SS26, Harris Reed conferma di avere trovato il tono giusto per la maison: un equilibrio tra classicismo francese e identità queer contemporanea. La sua Nina Ricci è glamour ma pensante, sensuale ma intellettuale. Reed riesce dove molti falliscono: rendere il passato una fonte di forza, non di nostalgia. È una collezione che non cerca di piacere a tutti, ma di liberare chi la guarda. E nel cuore di Parigi, la città che più di tutte sa trasformare l’eccesso in arte, Nina Ricci ritrova la sua voce: sofisticata, ironica, irriducibilmente libera.

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