Saint Laurent SS26: l’estetica come linguaggio universale secondo Anthony Vaccarello

Saint Laurent conferma il suo ruolo: la moda non è superficie, ma un lessico universale che unisce.

a cura della Redazione

Nel cuore della Parigi della moda, Saint Laurent ha presentato la sua doppia visione tra l’Inverno 2025 e l’Estate 2026, un racconto che parte dalla purezza delle forme per arrivare a un’estetica che diventa linguaggio, manifestando l’identità della maison con forza contemporanea e spirito rivoluzionario. Anthony Vaccarello, con la sua direzione, ha trasformato la passerella in un manifesto visivo che non si limita a mostrare abiti, ma costruisce un dialogo tra minimalismo, potere e poesia.

La forza delle linee pure

La collezione femminile Inverno 2025 recupera l’essenza più autentica di Saint Laurent: silhouettes essenziali, definite quasi come tratti a matita, dove il rigore della costruzione sartoriale sostituisce ogni ornamento superfluo. Ampie gonne stone-washed abbinate a giacche in pelle generano un’ambiguità intrigante, mentre la palette cromatica, intensa e concentrata, rilegge i codici della maison in chiave attuale. È un ritorno alla purezza della forma, un invito a lasciarsi guidare dal taglio e dalla materia.

Materiali che sorprendono

Vaccarello osa sul terreno delle texture: i tessuti stretch incontrano il pizzo guipure, i materiali couture vengono volutamente stressati e la seta cigaline, stampata con motivi floreali e animali iconici, è immersa nel silicone, generando un effetto tecnico e inaspettato. A contrasto con questa ricerca di essenzialità, scarpe a punta ornate da rose quadrate di raso e gioielli in cristallo di rocca, la pietra portafortuna amata da Yves, portano un tocco di sacralità, quasi a suggellare un legame tra memoria e innovazione.

L’atmosfera mineralogica

Lo scenario che ha accolto la sfilata non è stato un semplice sfondo, ma un protagonista silenzioso: un ovale monumentale di onice, dalle pareti luminose e dalle venature profonde, ha evocato la complessità della materia e della natura umana. Un set che ha trasformato lo spazio in un viaggio onirico, sospeso tra l’impenetrabile e il misterioso, rendendo ogni look parte di una narrazione più ampia.

L’estetica come discorso politico

Con la collezione Estate 2026, Vaccarello spinge oltre i confini: la donna Saint Laurent diventa eroina cinematografica, icona multipla che attraversa universi opposti. Principesse in pelle nera, donne enigmatiche in silhouette Rive Gauche dai tessuti fluidi e cromie decise, eredi della Duchessa di Guermantes o di Madame X che scambiano sete preziose per materiali tecnici. Qui l’estetica non è solo bellezza, ma linguaggio di resistenza e inclusione, capace di generare connessioni laddove le parole falliscono.

Lascia un commento

Your email address will not be published.