Un’orchidea che si trasforma in abito, il mare che diventa orlo e i petali che si fanno corolle scultoree: la nuova collezione Spring/Summer 2026 di Genny, firmata da Sara Cavazza Facchini, è un viaggio poetico nel segno delle curve femminili, ispirato all’opera di Marc Quinn e pensato per raccontare un’eleganza fluida, sensuale e al tempo stesso potente. Non si tratta soltanto di una sfilata, ma di un dialogo continuo tra natura, arte e moda, capace di trasformare il concetto di femminilità in un’esperienza estetica totale. Sul catwalk prende vita un linguaggio inedito, dove la linea retta lascia spazio alla sinuosità e ogni dettaglio diventa celebrazione di un corpo che non si limita a vestire l’abito, ma lo anima e lo completa.
Le curve come nuova grammatica del femminile
La collezione nasce osservando un’orchidea Phalaenopsis, simbolo della maison, e leggendo nei suoi petali le stesse linee del corpo di una donna. Dalla rotondità delle spalle fino all’incavo del décolleté, ogni dettaglio floreale diventa metafora di sensualità e maternità, trasformando la delicatezza in forza. È l’inizio di una grammatica visiva che sostituisce l’angolo con la curva, lo schematismo con la fluidità, restituendo all’abito un potere evocativo e profondamente emotivo. Sara Cavazza Facchini ha colto nell’opera di Marc Quinn un’ispirazione capace di fondere arte e moda, riuscendo a tracciare un ponte tra la sacralità delle forme naturali e l’espressività del corpo femminile. Ogni pezzo della collezione sembra allora raccontare un frammento di una storia più grande: quella della donna che sceglie di essere forte, autentica e sensuale senza mai rinunciare alla grazia.
Abiti che danzano come onde
Le onde del mare diventano linee di movimento e leggerezza che piegano colletti, polsi e orli, mentre i petali sbocciano in bustier in organza indossati su pantaloni maschili, o in body candidi che esplodono in corolle scultoree attorno al décolleté. Plissé, asimmetrie e tagli in sbieco danno vita ad abiti in chiffon che sembrano vibrare al passo di chi li indossa, creando un effetto ipnotico che mescola fluidità e teatralità. Non mancano trench-gilet dalle linee morbide e capi in jersey che trovano nel movimento circolare delle ruote una nuova energia estetica. È una moda che non stringe, non costringe, ma avvolge: gli abiti diventano abbracci tessili, capaci di raccontare un’idea di femminilità che non teme di mostrare la propria vulnerabilità, trasformandola in un’arma di seduzione sottile e moderna. Ogni look porta con sé la promessa di libertà e leggerezza, come un’onda che accarezza senza mai travolgere.
Una palette che vibra di luce
I materiali, dal prezioso pizzo Chantilly alle garzine impalpabili, sono selezionati per seguire questa geometria variabile, come se la curva fosse un disegno invisibile che guida le mani delle sarte. La palette cromatica racconta un viaggio nella luce: il bianco puro che si fa simbolo di rinascita, il verde che richiama la natura rigogliosa, il rosa cipria che evoca la delicatezza della pelle, l’azzurro che ricorda un cielo limpido e il salmone che porta con sé il calore dei tramonti estivi. Ogni colore vibra in più intensità, creando sfumature verticali che scivolano dall’alto al basso e viceversa, come un battito che pulsa dentro la stoffa. L’unica stampa è un intreccio di orchidee all over che si poggia sul motivo Block Chain, firma iconica del brand, in un equilibrio tra modernità grafica e romanticismo floreale. Anche gli accessori si inseriscono in questa visione: la Genny Bag interamente ricamata di fiori diventa il nuovo oggetto del desiderio, mentre la tracollina semicircolare in pelle intrecciata con nappina parla di artigianalità e contemporaneità.
Accessori come sculture da indossare
Le calzature ampliano ulteriormente il racconto della collezione: dalle mules decorate con un’orchidea in nappa che sembra sbocciare sul piede, alle infradito gioiello con micropavé floreale che trasformano un dettaglio quotidiano in puro lusso, fino al ritorno della décolleté vintage di Genny, reinterpretata con un tacco medio arrotondato che unisce comfort e raffinatezza. Ma il vero colpo di scena arriva dai gioielli, che guardano all’opera monumentale Light Into Life di Marc Quinn: collane, anelli, cerchietti e pettinini diventano piccole sculture da indossare, omaggiando non solo la bellezza del corpo femminile, ma anche le curve più intime e preziose, quelle del cuore e del pensiero. È qui che la collezione raggiunge la sua massima intensità: in quell’incontro tra moda e arte, tra ornamento e significato, dove ogni accessorio diventa veicolo di un messaggio universale di potere, grazia e consapevolezza femminile.
