FENDI SS26: l’eleganza che si fa caleidoscopio di colori e leggerezza

FENDI SS26 unisce colore, artigianato e ironia in un’esperienza multisensoriale di moda contemporanea.

a cura della Redazione

Un’estate che appare come un sogno lucido prende vita nella nuova collezione Primavera/Estate 2026 firmata FENDI, dove il confine tra realtà e immaginazione si dissolve in una narrazione fatta di luce, movimento e sensualità. Silvia Venturini Fendi immagina un futuro leggero e colorato, un orizzonte estetico che abbraccia l’artigianato d’eccellenza e lo trasforma in linguaggio quotidiano. Ogni dettaglio diventa un segno di raffinatezza nascosta, un gesto che cela complessità dietro una semplicità apparente, dando vita a un guardaroba che non è solo da indossare, ma da vivere come esperienza emotiva.

Geometrie cromatiche e fluidità delle forme

Il set concepito da Marc Newson, con il suo campo cromatico pixellato in costante trasformazione, amplifica il potere visivo della collezione e diventa il prolungamento ideale di un’estetica che gioca tra pieni e vuoti, tra struttura e leggerezza. Le silhouette FENDI si muovono tra rigore e libertà, scolpite da colori intensi che esaltano i volumi senza mai appesantirli. Tessuti tecnici e trasparenti raccontano un’eleganza moderna, progettata per accompagnare le avventure urbane, mentre archetipi familiari vengono scomposti e ricomposti in una nuova grammatica stilistica che si diverte a confondere intimità e esteriorità. Qui il design si fa linguaggio, capace di restituire la sensazione di un’eleganza disinvolta ma sempre sofisticata.

Un dialogo fluido tra femminile e maschile

La collezione Primavera/Estate 2026 intreccia i codici del maschile e del femminile in un gioco materico che ridefinisce i confini dell’identità sartoriale. La camicia maschile diventa blusa smoking o chemisier slanciato, le gonne si arricchiscono di pieghe irregolari e dettagli a sirena, mentre polo crochet, twin-set di seta e tute tecniche convivono armoniosamente nello stesso vocabolario stilistico. A dominare la passerella è un florilegio impressionista: fiori stampati, ricamati o scolpiti sbocciano come visioni ironiche, dai “sunny side flowers” alle margherite in guipure cartoon, portando in scena un romanticismo fresco e mai nostalgico. La sartorialità incontra lo sportswear, con zip, coulisse e giochi di doppie facce che arricchiscono giacche, gonne e abiti, conferendo al tutto un’energia giovane e vibrante.

Accessori e dettagli che diventano icone

Gli accessori confermano il DNA FENDI come interprete di lusso innovativo e ironico. La nuova borsa Collier, che sembra infilata come un gioiello in una collana di perle, diventa simbolo di femminilità contemporanea; la Hobo con il suo pompon scorrevole, la Baguette e la Spy in maglia di seta intrecciata rileggono l’heritage con un tocco di freschezza, mentre la Peekaboo si arricchisce di trasparenze, paillettes e intrecci floreali in pelle. La nuova FENDI Way, trapezoidale e coloratissima, porta con sé la praticità della vita urbana senza rinunciare alla bellezza. Ai piedi, sandali sling-back Arco dal tacco ricurvo e mocassini reticolati uniscono design e comfort, mentre i gioielli firmati Delfina Delettrez Fendi, dai bracciali filigranati agli orecchini coral FF, dialogano con occhiali aviator cat-eye arricchiti da charm in pelle. Tutto contribuisce a raccontare un lusso leggero, sorprendente, capace di reinventarsi senza mai prendersi troppo sul serio.

Una passerella che si trasforma in narrazione

A completare l’esperienza, la colonna sonora realizzata da Frédéric Sanchez diventa colonna emotiva dello show, intrecciando frammenti iconici del cinema italiano con sperimentazioni elettroniche. Le voci di Marcello Mastroianni, Anna Magnani, Anouk Aimée e Alain Delon si rincorrono tra le note, accompagnando lo spettatore in una “passeggiata pixelizzata” per le vie di Roma che diventa dichiarazione d’amore alla cultura italiana e al tempo stesso ponte verso un futuro sperimentale. FENDI riesce così a trasformare la sfilata in un racconto immersivo, che unisce moda, arte e memoria collettiva in un’esperienza unica: non solo abiti, ma un vero viaggio sensoriale capace di catturare lo spirito del nostro tempo.

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