After the Hunt: Julia Roberts debutta a Venezia con un thriller morale firmato Guadagnino

After the Hunt non è un film che offre conforto: è costruito per disturbare e mettere in discussione, lasciando lo spettatore con più domande che risposte

a cura della Redazione

Il red carpet del Lido ha accolto una vera regina di Hollywood: Julia Roberts, al suo debutto assoluto alla Mostra del Cinema di Venezia. Con eleganza sobria e il sorriso che ha fatto la storia del cinema, l’attrice ha presentato After the Hunt, il nuovo film di Luca Guadagnino, accolto come uno dei titoli più attesi di questa edizione.

Roberts interpreta Alma, una stimata professoressa di un’università d’élite americana. La sua vita viene stravolta quando una sua studentessa, Maggie (Ayo Edebiri), accusa di molestie un docente e amico fidato, Hank Gibson (Andrew Garfield). Da quel momento, Alma è costretta a muoversi su un terreno scivoloso, dove lealtà personali, segreti privati e pressioni istituzionali si intrecciano, mettendo a rischio non solo la sua carriera, ma anche la sua identità morale.

Il tutto è immerso in un’atmosfera accademica sofisticata e claustrofobica, restituita dalla fotografia in 35mm di Malik Hassan Sayeed, che cattura aule austere e corridoi carichi di tensione. A sostenere la drammaticità, la colonna sonora firmata da Trent Reznor e Atticus Ross, che accompagna la vicenda con toni cupi e pulsanti.

Con After the Hunt, Guadagnino non cerca l’estetica barocca o i sentimenti travolgenti dei suoi precedenti film (Call Me by Your Name, Bones and All). Qui il registro è più sobrio e inquietante: un thriller morale costruito sull’ambiguità, in cui le verità sono sempre parziali e lo spettatore è invitato a scegliere a chi credere.

Presentato Fuori Concorso a Venezia, il film ha diviso la stampa. Alcuni lo hanno accusato di essere troppo verboso e non abbastanza incisivo sul tema della cancel culture; altri ne hanno esaltato la capacità di stimolare un dialogo senza offrire facili risposte.

Quello che emerge è soprattutto la forza del cast. Julia Roberts si conferma straordinaria: la sua Alma è complessa, fragile e autorevole insieme, e ogni suo sguardo riesce a contenere mondi. Andrew Garfield porta in scena un professore ambiguo, a metà tra il fascino e l’oscurità, mentre Ayo Edebiri si conferma una delle giovani attrici più interessanti del momento, capace di dare voce a un personaggio che rappresenta la nuova generazione di studenti pronti a sfidare le vecchie regole.

After the Hunt non è un film che offre conforto: è costruito per disturbare e mettere in discussione, lasciando lo spettatore con più domande che risposte. Forse non è il Guadagnino più potente, ma è sicuramente uno dei più urgenti e contemporanei.

E al di là della trama, la prima volta di Julia Roberts a Venezia è già entrata nella storia: un debutto atteso, celebrato e commentatissimo, che ha reso il Lido ancora più scintillante.

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