La Milano Fashion Week Uomo si apre sotto il segno dell’equilibrio tra memoria e slancio creativo. Un’edizione che anticipa una riflessione autentica su identità, estetica e desiderio.
Da oggi fino al 24 giugno, Milano torna a essere il cuore pulsante della moda maschile. Con oltre 80 appuntamenti ufficiali tra sfilate, presentazioni ed eventi speciali, il calendario di questa Fashion Week Uomo racconta di un settore in grande fermento, capace di miscelare sapientemente heritage e futuro.
Tradizione che evolve
A dominare la scena, i grandi nomi del made in Italy: da Prada a Dolce&Gabbana, fino a Giorgio Armani, ognuno chiamato a interpretare il guardaroba maschile con una consapevolezza sempre più sofisticata. La parola d’ordine? Evoluzione. Le maison storiche scelgono di rileggere i propri archivi in chiave fluida, meno vincolata a codici rigidi di genere o di occasione.
I debutti da tenere d’occhio
Non mancano i debutti attesi. Tutti gli occhi sono puntati su Dunhill, al suo esordio milanese con la nuova direzione creativa. Attesissima anche la presenza di Fiorucci, Paul Smith e Qasimi, che portano in passerella una visione fresca e sperimentale, capace di dialogare con le nuove tendenze.
Mancheranno invece alcune maison storiche, come Gucci, Fendi e Zegna, che presenteranno le novità più avanti nel calendario.
Un guardaroba che cambia
Quello che emerge già nei primi momenti di questa settimana è un desiderio condiviso: disegnare un nuovo lessico per l’uomo contemporaneo, capace di spostarsi con disinvoltura tra tailoring e sportswear, tra classico e casual, tra uniformi urbane e suggestioni romantiche.
Una città in trasformazione
Anche Milano si trasforma: non solo passerelle, ma anche luoghi iconici e spazi urbani si aprono alla moda, tra installazioni, performance e incontri. La città si conferma capitale creativa e crocevia di linguaggi, accogliendo buyer, giornalisti e creativi da tutto il mondo.
