Destinazione Patagonia…

© photo di Elisabetta Musci

 

Abbracciata da due oceani e divisa dalla coda delle Ande, la Patagonia è una terra di immensi orizzonti e possibilità illimitate. Un viaggio che permette di cogliere le dimensioni e gli straordinari scenari del Sud America, viaggiando da Buenos Aires a Ushuaia nella Terra del Fuego.

 

L’atmosfera è tutta argentina nel quartiere di San Telmo, il più antico della città di Buenos Aires, dove il tango, simbolo della cultura argentina, si balla nelle strade tra i negozietti anni ’20 e le caffetterie. Il giro nel centro da Plaza de Mayo non può non concludersi che con una passeggiata a Puerto Madero e parrillada di carne.

Dopo i due giorni nella capitale argentina, un volo di tre ore verso la città più australe del mondo: Ushuaia.  Accolti da una massa d’aria fredda e secca, circondati dalla vista delle montagne ai piedi dell’oceano, vediamo la baia di Ushuaia riflettere nelle sue acque la città.
Davvero suggestiva è la visita al Parque Nacional della Tierra del Fuego, 8 km di cammino in un vero paradiso naturale, costeggiando la Baia Lapataia fino al Lago Roca, dove le montagne si possono raggiungere dal mare, e l’acqua dolce dei laghi e del fiume convivono con la costa marina.
Alla ricerca della fine del mondo, non ci facciamo mancare l’escursione in barca a vela, navigazione di due ore sul leggendario Canal Beagle, dove le Ande cadono a picco sul mare per risalire nella Penisola Antartica, a sud della Terra del Fuoco lungo tutte le isole del Capo Horn. Durante la navigazione ci si accosta sugli scogli, ricolmi di foche, cormorani reali e numerosi altri uccelli marini. Si raggiunge il faro Les Eclaires del Fin del Mundo in una location straordinaria, dove il panorama sulle montagne che incorniciano Ushuaia è splendido e dove il vento è il padrone indiscusso. Per concludere degnamente la tappa ci beviamo del buon mate, un infuso tipico dell’argentina.
Ushuaia, non è soltanto una piccola città nell’estremo del mondo, è la natura e l’avventura nella massima espressione. Fonte d’ispirazione e sfida, di miti e leggende che perdurano per coloro che non hanno mai pestato queste terre o navigarono i mari al Sud del Sud.

Prossima destinazione: la città di El Calafate.  18 ore di viaggio via terra, circondati dalla straordinaria steppa patagonica, passiamo 4 frontiere tra Cile e Argentina. Percorriamo migliaia di chilometri in bus e godiamo la varietà di paesaggi. Il contrasto incomincia quando si attraversa lo Stretto di Magellano.

La pianura acquisisce ondulazioni, le macchie dei boschi incominciano ad essere più frequenti per dopo convertirsi in un tipico paesaggio di montagna, spruzzato da fiumi e laghi, fino a raggiungere la meta di Rio Gallegos, il capoluogo della provincia di Santa Cruz.
El Calafate è collocata sulle sponde del Lago Argentino ed è l’unica base per esplorare il magnifico ghiacciaio del Perito Moreno, dichiarato Patrimonio naturale da parte dell’Unesco, una delle più grandi meraviglie del mondo. Incute emozione ammirarlo dalle passerelle che lo sovrastano e che consentono di comprendere l’imponenza di questo gigante ghiacciaio. Largo 6 km, lungo 30 km e raggiunge i 60 metri di altezza sopra il livello del mare.
Soffermandosi per qualche minuto, si viene rapiti dalle spettacolari cadute dei blocchi di ghiaccio che si staccano dall’imponente barriera ghiacciata e si tuffano nel lago, generando un boato sonoro impressionante.

Da El Calafate entusiasmante è percorrere la celebre Ruta 40, la “carretera” più lunga di tutta l’Argentina. Per raggiungere El Chaltén si costeggino i laghi Cardiel e Viedma con l’alternarsi di aree meno battute dall’uomo e scenari straordinari in mezzo al nulla. È qui che la Patagonia raggiunge, proprio in questa tratta meno battuta, l’apice della sua bellezza.
El Chaltén è la capitale del trekking e dell’arrampicata.
Gli itinerari, oltre ad essere molto vari ed incantevoli, sono un viaggio nel silenzio della natura.  nel giro di pochi muniti passa dal sole alla pioggia, dalla quiete al vento sferzante, dalla steppa al bosco, il tutto sotto gli occhi vigili di piccoli condor che si avvicinano senza timore ai campeggiatori.

Il primo dei due trekking in programma da questo paese, ci porta verso il mitico Cerro Torre (3102 metri) e Cerro Solo (2121 metri), passando per i numerosi “miradores”. Un’escursione meravigliosa fino a raggiungere la Laguna Torre, 11 km di cammino in due ore, passando dal caldo al freddo nel giro di poche ore.
Il secondo trekking è decisamente più lungo, 22 km di cammino attraversando i laghi Madre e Hija e la Laguna Capri fino a salire ripidamente ai piedi del Fitz Roy (3375 metri).
La vista è incantevole, un grande lago formato sotto un salto di roccia e con sopra un ghiacciaio che lascia cadere rumorosamente i suoi seracchi, dove la neve bianca che posa sulle guglie si colora di rosa al sorgere del sole.

Prossima ed ultima tappa: esplorare la Regione dei Laghi da San Carlos de Bariloche. 200 chilometri di fronte alle bellezze naturali. Innumerevoli i laghi color blu e smeraldo ai piedi della cordigliera delle Ande, fiumi, parchi nazionali degni di nota in animate città immerse in bellissimi paesaggi. La regione dei laghi è uno dei fiori all’occhiello della Patagonia del Nord.
Decidere di percorrere “il circuito dei 7 laghi”, gode della particolarità di unire nel suo tratto non solo i sette laghi che danno origine al nome del circuito, ma anche due dei Parchi Nazionali più belli della zona della cordigliera: Lanìn e Nahuel Huapi. La carrettera dei sette laghi è un alternarsi di strade asfaltate e sterrate, chiamate ripio. Si estende da Villa la Angostura fino a San Martín de los Andes, luogo che conserva il fascino del villaggio, in una bella vallata sulle sponda del lago Lácar.

Non fermarsi a contemplare ogni lago è impossibile!

Ci sono luoghi che vanno cercati, scoperti, capiti, osservati, e persino sentiti. L’Argentina merita viaggi, merita passaggi, merita di essere camminata, fra il silenzio irreale della steppa Patagonica e la chiassosa allegria di Buenos Aires.

Merita di essere visitata tutta per l’eleganza silenziosa, per l’ampiezza, per la particolarità naturalistica.

A volte scopri e apprezzi camminando senza meta, evitando di andare nei luoghi più caratteristici, le meraviglie del mondo.

 

di (Elisabetta Musci)

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