Au revoir Cannes!

Si è conclusa ieri la 70ma edizione del Festival del Cinema di Cannes. La giuria internazionale presieduta da Pedro Almodovar e composta da Maren Ade, Jessica Chastain, Fan Bingbing, Agnès Jaoui, Park Chan-wood, Will Smith, Paolo Sorrentino e Gabriel Yared ha assegnato la Palma D’oro per il miglior film a “The Square” di Ruben Östlund.

Il film ambientato nel mondo dell’arte contemporanea, racconta la storia di Christian, interpretato da Claes Bang, curatore presso un museo che si occupa di arte moderna, completamente inserito nella comunità dell’arte internazionale, che si trova a confrontarsi con l’opening di una importantissima mostra intitolata, appunto, The Square. Le più disparate vicissitudini ed equivoci lo porteranno a mettere in discussione le proprie convinzioni e il proprio senso morale.

Il premio per il 70mo anniversario va alla magnifica Nicole Kidman, il Gran Premio a “120 battements per minute” di Robin Campillo: il film è ambientato nei primi anni ’90, quando gli attivisti di Act Up-Paris decidono di moltiplicare le loro azioni per colpire l’indifferenza generale nel confronti dell’AIDS, che ormai sta mietendo vittime da quasi un decennio.

“L’inganno” di Sofia Coppola vince il premio alla Regia, mentre il premio della Giuria va a “Loveless” di Andrey Zyaginstev, storia di una coppia, Zhenya e Boris, di un amore finito e di un divorzio fatto di liti violente. Proprio a causa delle liti frequenti e della mancanza d’amore che percepisce nei suoi confronti, il figlio dodicenne Alyosha un giorno decide di scomparire.

Un ex-aequo per il Premio alla Sceneggiatura assegnato a Yorgos Lanthimos e Efthimis Filipu per “The Killing of a Sacred Deer”, e  a Lynne Ramsay per “You Were Never Really Here”.

E’ Diane Kruger, con “The Fade”, la vincitrice del Premio per l’Interpretazione Femminile, mentre il Premio per l’Interpretazione Maschile è stato assegnato a Joaquin Phoenix per “You Were Never Really Here”.

La Camera d’Or per la miglior Opera Prima va a “Jeune Femme” di Léonor Serraille e  la Palma d’Oro per il miglior Cortometraggio va a “Xiao Cheng Er Yue” di Qui Yang. Menzione speciale per “Katto” di Tempo Airaksinen.

Gande successo anche per “The Meyerowitz Stories” di Noah Baumbach che, pur non avendo vinto alcun premio, è stato accolto alla Kermesse con una standing ovation durata ben quattro minuti, sancendo la consacrazione definitiva del talento drammatico di Adam Sandler. Non stupirebbe una prossima candidatura all’Oscar per l’attore statunitense.

Riconoscimenti importanti anche per i lungometraggi italiani, “A Ciambra” di Jonas Carpignano, presentato nella sezione Quinzaine Des Realizateurs, ha vinto l’European Cinema Label, mentre “Fortunata” di Sergio Castellitto ha fatto doppietta vincendo sia il Premio speciale della giuria nella sezione Un Certain Regard, sia il premio UCR assegnato all’attrice protagonista Jasmine Trinca.

di Amanda Massucco

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