La mitica storia delle Uova Fabergé: scrigni preziosi dalle origini antichissime

Le preziosissime Uova Fabergé, simbolo della famiglia Romanov

di Mariangela Frascati

La storia delle Uova Fabergé

La storia delle Uova Fabergé è una storia antica che affonda le sue radici nell’epoca dello zar russo Alessandro III. Tutto ebbe inizio dal desiderio dello zar di omaggiare la moglie, Maria Dagmar di Danimarca, in occasione del loro anniversario. Tale ricorrenza capitò nella settimana di Pasqua del 1885 e per l’occasione il monarca russo si rivolse al gioielliere Peter Carl Fabergé, orafo ufficiale della Corona Imperiale, commissionandogli un uovo pasquale straordinariamente prezioso. Fu in quell’occasione, dunque, che Fabergé realizzò il primo uovo. La prima creazione fu realizzata riproducendo fedelmente il colore e la forma delle uova: era bianco con smalto opaco e costruito secondo un meccanismo a matrioska. Una volta schiuso, l’uovo nascondeva al suo interno un tuorlo fatto interamente di oro, che a sua volta conteneva una gallina d’oro, al cui interno era custodita una copia in miniatura della corona imperiale con un rubino a forma d’uovo. Nacque così la tradizione delle uova di Pasqua con i doni nascosti. Sfortunatamente i tesori contenuti all’interno dell’uovo-scrigno sono andati perduti ma questo non ha fermato la popolarità delle uova gioiello e del loro abile creatore.

Il gioielliere Peter Carl trascorse la sua gioventù in viaggio in Europa apprendendo i migliori insegnamenti del continente e acquisendo dal padre Gustav l’arte dell’oreficeria fino a quando, nel 1872 Peter Carl si stabilì nella boutique di famiglia a San Pietroburgo. Quando, nel 1882, il padre morì, Peter Carl Fabergé rilevò l’attività di famiglia che, da piccola realtà locale, divenne una gioielleria di fama internazionale. In quello stesso anno le creazioni Fabergé furono esposte in una mostra che attirò l’attenzione dello zar, il quale decise subito che i suoi gioielli dovessero essere riconosciuti come esempio di eccellenza nell’arte e accolse Peter Carl Fabergé nella sua corte proclamandolo orafo ufficiale dell’Impero.

E così, dal 1885, anno della realizzazione del primo uovo gioiello per l’Imperatrice, ogni anno, in occasione della Pasqua, l’abile orafo realizzò ben 57 uova di Pasqua impreziosite con oro, gemme, cristalli e metalli preziosi, sempre costruite secondo una struttura a matrioska e quindi custodi di sorprese e tesori legati alla tradizione e alla simbologia Imperiale. Negli anni, le preziose uova divennero sempre più popolari conquistando gran parte d’Europa, fino a che non scoppiò la Rivoluzione d’Ottobre. Nel 1916 Fabergé rese la sua gioielleria una società per azioni ma la vittoria dei bolscevichi portò alla nazionalizzazione della sua attività e così Peter Carl Fabergé fu costretto a scappare prima in Germania, poi in Svizzera. Fabergé fu duramente colpito dalla Rivoluzione russa, alla quale tentò invano di ribellarsi, fino al 1920, anno della sua morte.

Anche a seguito della scomparsa di Peter Carl Fabergé, la popolarità e la bellezza delle sue uova rimase intatta, acquisendo negli anni sempre più fama e divenendo simbolo di lusso, ingegneria e capacità artigianali. Nei 32 anni della loro produzione, sono state realizzate fra le zero e le tre uova all’anno, per un totale di 69 uova stimate. Ad oggi, le preziose e rare Uova Fabergé sono contese da collezionisti e storici di tutto il mondo ma la maggior parte di esse è esposta al pubblico in vari musei del mondo, tra cui il Virginia Museum of Fine Arts, ma alcune appartengono a collezioni private.

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