Vibrazioni golden Hollywood alla presentazione di Bally

Bally Men FW 2016-2017

Bando al digitale, all’esasperazione tecnologica e al minimalismo spinto; Bally, nel presentare la sua collezione A/I 2016-17 ricrea un’atmosfera da anni d’oro di Hollywood, riproducendo nello spazio espositivo il fascino dei teatri di posa e degli studi fotografici nei quali hanno preso vita pellicole leggendarie e scatti che hanno immortalato per sempre i divi più grandi.

In questo set dal parquet antiquato, con grandi lampade e tavoli in pittoresco disordine, spiccano i capi della collezione. Pelletteria di lusso, che rappresenta il core business dell’azienda, ma anche splendidi capi d’abbigliamento.

Gli stivaletti da uomo, calzatura iconica della prossima stagione, hanno una patina virile e per nulla leziosa, sembrano fatti apposta per chi ha bisogno di sentirsi a suo agio nei propri passi. Un fotografo, un regista, un avventuriero, per esempio. La linea essenziale delle calzature è resa lussuosa dai sontuosi pellami utilizzati.

Sul versante più sportivo, molto belle le sneakers in colori autunnali, modelli moderni e puliti, perfettamente abbinabili al denim, ma anche ad un completo formale per un effetto casual chic.

Più eccentriche e divertenti le stringate classiche in pelle abbinate alla galoscia in gomma giallo acceso. Ideali per fronteggiare con un pizzico di ironia il mutevole clima della stagione fredda.

L’uomo Bally non si spaventa di fronte ad un viaggio improvviso. A semplificargli la vita c’è lo zaino con cerniera centrale, capiente ma compatto e favolosamente stiloso, prodotto in pelli pregiate e colori inconsueti ma sobri.

Per quanto concerne il guardaroba, l’uomo pensato dallo stilista predilige i tessuti robusti, le linee semplici dal sapore vagamente retrò. Come manifesta il suo temperamento artistico? Con i colori, ovviamente. Il cappotto di taglio classico verde bosco e il blazer perfetto color borgogna, da cui fa capolino una camicia stampata.

Una collezione nostalgica come un film in bianco e nero, ma decisamente contemporanea. Perché la vera arte non passa mai di moda.

di Ilaria Diotallevi

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