Prada affronta il presente con silenti emozioni volte al passato

Prada Men FW 2016-2017

Il desiderio di regalare emozioni forti, intense ma soprattutto silenziose e malinconiche. Da questo concetto prende vita la sfilata Uomo di Miuccia Prada, che cattura l’attenzione come solo una illustre artista riesce a fare, stimolando in tutti interesse ed immaginazione. Il concetto chiave del suo show è raccontare il presente non solo attraverso le parole, bensì anche attraverso immagini e disegni poiché, seppur silenzioso e quasi contemplativo, sempre di show si tratta.

Le stampe forti, create da Christophe Chemin, rievocano intagli di un passato ancora molto presente, che tende ad accentuarsi nell’immaginario collettivo come una forte necessità di distinguersi dalla massa per essere ricordati. “Ma per essere rimembrati”, tuona Miuccia, “bisogna prima fare qualcosa di straordinario”.

Ed ecco apparire magicamente Napoleone, Freud, Atena ed Ercole tutti insieme per la prima volta, imprigionati tra le trame di larghe camicie. Prada porta con sè un tripudio di passato, mescolato ed adattato ad un presente in cui si abbinano tessuti morbidi e scivolati, a capi dalle linee eleganti ma statiche nei colori della terra e del fuoco. In arrivo il fiore all’occhiello della collezione: il tipico cappellino da marinaio, come motivo unico di una sfilata che vuole rievocare dal passato e trainare al presente.

Rilevante importanza all’interno dello show è rivestita dalla sceneggiatura, che tende a radunare gli invitati secondo classi gerarchiche. La sfilata ha luogo in una tipica piazza popolare, là dove si celebrano ricorrenze e pubbliche umiliazioni, concretizzazione del desiderio della stilista di far riemergere l’umiliazione giornaliera di cui tutti noi siamo artefici e vittime nell’era dei social network.

Tutt’intorno sorge la riproduzione dell’Agorà, con balconate pronte ad accogliere gli invitati: occhi attenti e critici di un’epoca dove l’apparire viene prima dell’essere, dove ogni mossa è seguita dalla contromossa di chi aspetta l’errore.

Una sfilata che sa di novità. Una svolta intellettuale, ma soprattutto stilistica, della Maison italiana.

di Chiara Tagliarino

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