Una goccia d’acqua che inesorabilmente scava la roccia accanto al fuoco che divora ma presto si estingue. Appare così la collezione Giorgio Armani Autunno/Inverno 2016-17, paragonata a ciò che accade su tante altre passerelle di questa Milano Moda Uomo.
Re Giorgio vuole vestire senza fare clamore per rimanere indelebile grazie ai dettagli, creando una moda che non sia solo per “addetti ai lavori” ma anche per uomini reali. Che si possa immaginare indossata per strada, ma senza far voltare troppe teste.
Il risultato è espresso dai colori – volutamente – basici del guardaroba ritenuto elegante dall’immaginario collettivo: blu denso, nero che spesso riverbera sul velluto, grigio per finiture e particolari. Sola una concessione al bianco, schizzato sul giubbotto come in un quadro di Pollock.
Pullover fascianti che mettono in risalto la fisicità maschile fanno da contraltare alle linee morbide dei capi spalla presenti in abbondanza: dal doppiopetto gessato che rimanda agli ’70 ai giacconi in montone rovesciato, dai cardigan in lana extra lunghi portati un po’ distrattamente a giacche e gilet dall’abbottonatura ad orlo stondato.
Il pantalone si fa simbolo della dichiarazione di intenti di portabilità: con pences e cavallo sceso, stempera spesso la formalità grazie a polsini che lo riprendono alla caviglia.
Punteggiano la sfilata alcune anticipazioni della moda femminile, e il velluto si fa largo smussando i tratti decisi di una donna che, come Armani ci ha abituati, non teme la competizione della controparte maschile.
Ad applaudire in prima fila c’è, e non a caso, l’attore Russell Crowe: simbolo di virilità che vuol vivere lontano dai riflettori, sinceramente disinteressato alle sfarzose costruzioni hollywoodiane. In pieno stile Giorgio Armani.
di Martina Faralli
