L’ “Impeccabile” viaggiatore di Canali

Una lunga corsia dai riflessi argentati accompagna l’ospite, avvolgendolo tra misteriosi raggi soffusi. Sul fondo una luce, della musica.

Non si tratta dell’introduzione ad un romanzo letterario ma dell’atmosfera coinvolgente e a tratti enigmatica della presentazione firmata Canali. Il 17 giugno il celebre marchio di lusso ha voluto usufruire della metafora del viaggio per esibire la sua nuova Collezione Primavera/Estate 2018. Il protagonista? Un avventuriero che, armato di bagaglio e tanta intraprendenza, esplora il mondo, insegue l’ignoto, avendo come sua unica guida l’istinto e il buon gusto. Un dress code adatto ad ogni circostanza non può di certo mancare, e per questo Canali ha progettato tessuti, materiali, tagli e capi a cui affidarsi ad ogni evenienza.

L’Impeccabile 2.0 è infatti il punto da cui partire: un tessuto morbido realizzato con fili di lana ritorti più del doppio dei fili tradizionali, perfetto per tutti coloro che non riescono a star fermi un attimo. Al tempo stesso risulta leggero e traspirante grazie a dei micro spazi che si creano lavorando l’intreccio. E, per esser pronti ad ogni rischio, l’Impeccabile è anche resistente alle macchie e impermeabile.

Oltre a questo tessuto l’uomo Canali può scegliere tra seta, lino, cashmere o cotone.

I modelli seduti su delle panchine in legno, come per rievocare un momento di pausa tra una partenza e l’altra, sembravano rilassarsi in un parco, circondati da zaini in pelle con doppia fibbia e da bauli retro rettangolari posti l’uno sopra l’altro. Ma improvvisamente l’atmosfera cambia. Buio. Dietro un vetro iniziano ad esibirsi ballerini, con danze neo-classiche eleganti e morbide.

Terminate le esibizioni è tempo di riammirare i capi della Collezione: le giacche a due bottoni sovrastano le camicie di lino, e tra le new entry si può osservare quella con collo alla coreana, giovanile ma sempre chic; i colori classici -azzurro polvere, sabbia, beige, blu- incontrano tinte più audaci come il giallo, il senape, il rosso o l’arancione.

“Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare, ma non importava. La strada è la vita.”  (J. Kerouac).

di Federica Giampaolo

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