Cartier riporta il fascino degli anni ’20 nei suoi profumi

Accessori, gioielli, oggetti da collezione. È quello che sono i prodotti della nuova linea di nécessaire à parfum di Cartier

Il profumo da borsetta viene reso un vero e proprio oggetto da sfoggiare grazie alle vanity case di Cartier. Cesellati con decori a linee finissime in oro e argento presentano meravigliosi pattern e disegni con motivo moucharabieh (tipico del mondo arabo) laccato il blu o verde.

L’accessorio che non potrà più mancare nelle it bag

All’interno di queste preziose custodie può essere inserito ogni profumo Cartier. Le case sono infatti intercambiabili e permettono di inserire al proprio interno qualsiasi refill da 30 ml delle 9 fragranze disponibili: Baiser Volé, La Panthère, Déclaration, Pasha Edition Noir, Oud & Santal, L’Heure Mystérieuse, L’Heure Diaphane, Pur Kinkan e Pur Magnolia.

Con una scelta di profumazioni destinata ad espandersi nel tempo, chiunque può decidere di usare la stessa case per profumi diversi o rimanere fedele alla propria fragranza e cambiare solo il contenitore. Il profumo diventa quindi non solo un ornamento invisibile, ma un vero e proprio accessorio che può essere abbinato ad outfit, borse, colori e chi più ne ha più ne metta. Vige quindi la legge della personalizzazione, anche per il vanity case. Prodotti con un metodo di più di sette fasi, il case può essere inciso con una dedica o delle iniziali.

“Non ci limitiamo soltanto a creare gioielli di lusso. Una gioielleria come la nostra può adornare il collo di una donna con uno splendido collier, ma anche essere presente nella sua borsetta con un portacipria, uno specchietto, un piccolo pettine e anche un porta biglietti da visita, tutti caratterizzati dalla stessa originalità e dal medesimo tocco artistico” – Jacques Cartier.

L’origine della Vanity Case Cartier

Questo piccolo gioiello presentato nella casa della pantera non è nuovo per il marchio. Si ispira infatti alle piccole vanity case che la Maison creava già all’inizio del XX secolo. Tra i componenti più importanti c’è sicuramente lo smalto, introdotto nel repertorio Cartier all’alba del XX secolo. La palette parte dai toni del rosa, malva e grigio fino ad arrivare a tonalità più vive di blu reale e di verde imperiale. I pattern sono ispirati alle tradizioni di tutto il mondo, dall’arte islamica all’influsso asiatico. Cartier adotta motivi diversi per catturarne la potenza astratta e liberare la forza grafica del disegno. 

di Francesca Salza

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