Panarea: l’Isola che non c’è

Panarea, perla del Mediterraneo, è la più piccola delle Isole Eolie e si trova a poche ore di navigazione dalle coste della Sicilia, raggiungibile anche con aliscafo da Napoli. Una volta scesi a terra, si percepisce subito di essere in un luogo senza tempo, completamente unico nel suo genere. Non ci sono macchine, le strade sono così strette che è possibile girare per l’Isola soltanto a piedi oppure usufruendo del servizio “taxi”, salendo a bordo di golf cart.

La mattinata inizia con una buona colazione al Bar del Porto: cornetto e caffè per avere le energie necessarie per intraprendere una giornata per mare a bordo di un barchino. È possibile noleggiare una di queste piccole imbarcazioni a motore proprio lì, sul porto dai pescatori dell’Isola, ed è l’unico modo per godersi al meglio le meraviglie di Panarea e i suoi dintorni, alla ricerca dei luoghi più nascosti e suggestivi, come gli scogli e le isolette disabitate di Basiluzzo e Lisca Bianca, o per esplorare la stupenda baia di Calajunco.

Per chi non fosse amante della barca è comunque possibile visitare la piccola spiaggia di Drautto, prendere il sole e farsi una bella nuotata nell’acqua cristallina. Al termine della giornata tappa fondamentale è l’aperitivo sulle suggestive terrazze vista mare dell’Hotel Raya, dove è possibile sorseggiare ottimi drink godendo di tramonti mozzafiato.

Giusto il tempo di farsi una doccia veloce e cambiarsi che è già il momento di uscire di nuovo per la cena. Dal ristorante Il Macellaio, come si può intuire dal nome, si mangiano piatti di carne squisiti e una fantastica pizza fatta nel forno a legna. Valida alternativa, dove gustare ottimi piatti di pasta fatta in casa, è il ristorante Da Pina.

È già passata la mezzanotte, la prossima fermata è il Bridge, un piccolo sushi bar di pesce freschissimo, che oltre ad essere un ottimo ristorante, offre drink fusion e speziati dai sapori orientali e live dj set, che rendono questo locale uno dei più chic di Panarea e il perfetto “warm-up” per dare inizio alla vita notturna.

Si ritorna nuovamente al Raya per passare la serata in discoteca, l’unica che c’è, completamente all’aperto e sviluppata su tre piani. La musica continua fino alle quattro di mattina e una volta terminata, l’ultima tappa è una corsa al bar Tre Archi per aggiudicarsi uno dei cornetti caldi appena sfornati per poi ammirare l’alba che sorge e dipinge il cielo di splendidi colori rosati.

Panarea è ormai diventata nel tempo un modo di vivere, di essere, tanto che viene soprannominata l’Isola che non c’è.

di Rachele Conti

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