Le vele dell’Opera House di Sydney per solcare le onde del Teatro

Mentre in Italia si sfogliano i trend per l’autunno e si organizzano gite per ammirare i suggestivi colori del foliage, in Australia si iniziano a sentire i profumi della primavera. L’Australia è un luogo che cattura l’immaginario grazie alla vasta varietà di flora e fauna che la popola, alle spiagge frequentate da surfisti in attesa di domare l’onda perfetta e a uno dei suoi simboli più famosi, ovvero il Teatro dell’Opera di Sydney.

L’Opera House – questo il nome originale – inizia a prendere forma nel 1957, anno in cui l’architetto danese Jørn Utzon vinse il concorso indetto per la creazione dell’edificio. In seguito le cose non sono esattamente proseguite in modo lineare; Utzon ha dovuto abbandonare il progetto, che è stato continuato e concluso da Peter Hall, David Littlemore e Lionel Todd.

L’edificio si trova su una penisola situata nel cuore del distretto affaristico centrale della città, a nord del Royal Botanic Garden, ed ha ufficialmente aperto le sue porte al pubblico nell’ottobre del 1973, in presenza della regina Elisabetta II, e senza estendere l’invito a Jørn. Le idee alla base dell’iconica forma sono discordanti, ma le ipotesi più accreditate fanno risalire la fonte di ispirazione alle vele di una nave in arrivo verso la baia, agli spicchi di un’arancia, o ai gusci delle lumache.

La sala principale è la Concert Hall, realizzata interamente in legno, e nota, oltre che per la sua struttura, anche per l’imponente organo a canne che ospita: dotato di ben 10.500 canne, fu inaugurato nel 1979 sulle note della “Toccata e Fuga in Re minore” di J.S. Bach. Il teatro ospita inoltre altre cinque sale minori (fra cui figura lo Studio, interamente dedicato alla creatività), ristoranti e, ovviamente, un negozio di souvenir a tema. Nel 2007, l’Opera House è stata inclusa nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, in quanto “grande opera architettonica del ventesimo secolo. Rappresenta diversi filosi di creatività, sia sotto il punto di vista architetturale che di design strutturale. È una grande scultura urbana”.

La città, però, offre tante altre attrazioni ad abitanti e turisti. La natura è senza dubbio uno degli aspetti che più di ogni altro merita di essere vissuto durante un viaggio a Sydney e, più in generale, in Australia. Per scoprire la flora locale, il posto migliore è il Royal Botanic Garden, un giardino che ospita alberi e fiori rigogliosi per permettere tanto ai visitatori quanto a ricercatori di trascorrere del tempo nel verde. Un altro punto di attrazione per godersi scorci e paesaggi naturali è il Sydney Harbour Bridge, un ponte inaugurato nel 1932 che consente di passeggiare lungo tutto il Sydney Harbour. I più atletici possono anche scalarlo.

Un salto in spiaggia non può certo mancare, e se ci si trova a Sydney la scelta ricade sulla Bondi Beach. Il nome deriva dalla lingua aborigena e si traduce con “l’acqua che si infrange sulle rocce”; qui, si trascorre il tempo godendosi il sole adagiati sulla fine e calda sabbia della spiaggia, senza dimenticare di volgere lo sguardo all’orizzonte per ammirare le movenze dei surfisti e cercare di avvistare le pinne dei delfini e delle balene. Infine, se il tempo a disposizione lo permette, perchè non scegliere di far visita alle Three Sisters, una formazione rocciosa presente nel suggestivo parco naturale Blue Mountains.

di Fabiana Althea Mazzariello

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