Una vita di separazioni

La prima grande separazione è quella che sperimentiamo alla nascita, con il distacco dal corpo materno.

Il processo di distacco prosegue lungo tutto il corso dell’esistenza. Non di rado, infatti, la vita ci pone di fronte a delle riedizioni di questa prima separazione e alcune possono essere più sofferte di altre e indurre ansia, insicurezza, smarrimento, senso di vuoto, di colpa, o rabbia nei confronti della persona da cui ci si sta allontanando o che ci sta abbandonando. Alcuni individui cercano di gestire l’angoscia del distacco allontanandosi prima di essere abbandonati.

Altri possono indurre il partner ad andarsene per non dover gestire il senso di colpa legato alla rottura volontaria del rapporto, che preferiscono in tal modo “subire”, così come alcune persone si mostrano difensivamente fredde e distaccate, nel tentativo di proteggersi dal coinvolgimento e dal rischio di soffrire.

Allo stesso modo ci sono coloro che mettono in atto piccoli cambiamenti, affinché nulla cambi. Intrattengono relazioni con partner al di fuori della relazione ufficiale, cercando più o meno inconsapevolmente di ricreare la medesima situazione di coppia, frequentando gli stessi luoghi, offrendo in regalo gli stessi doni, svolgendo le stesse attività, e tutto ciò genera sicurezza.

Anche il partner che subisce il tradimento può fingere in qualche modo di non capire nonostante i chiari indizi, così da mantenere in piedi il rapporto ed evitare la frattura. Nella vita le separazioni si susseguono: nell’infanzia i figli muovono i primi passi in autonomia, in seguito, l’adolescenza li porterà a cercare un distacco dai genitori anche attraverso esperienze di conflitto e di ribellione. I genitori, a loro volta, dovranno progressivamente rinunciare alla convinzione di essere indispensabili per i figli, accettandone la crescente indipendenza.

Anche il matrimonio, lontano dall’essere una situazione immutabile, implica continui piccoli cambiamenti che vanno messi in conto per rilanciare il legame stesso. Le perdite più sofferte sono ovviamente quelle legate alla morte delle persone più significative, spesso quelle con cui si è condivisa gran parte della propria vita. Il distacco in questo caso non rappresenta solo la perdita della persona amata, ma anche di una parte di sé.

Si possono creare legami molto intensi anche con gli oggetti, al punto che il loro smarrimento può risultare molto destabilizzante in quanto sono messi a rischio anche quell’insieme di emozioni, ricordi e sentimenti che avevamo proiettato su di loro. Con la perdita, viene meno anche l’illusione che gli oggetti, al contrario delle persone, non ci abbandoneranno mai.

 

di (Laura Tirloni)

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