L’arte di fare l’amore

Scrive Erich Fromm nel celebre “L’arte di amare”: “È l’amore un’arte? Allora richiede sforzo e saggezza. […] Il primo passo è di convincersi che l’amore è un’arte così come la vita è un’arte: se vogliamo sapere come amare dobbiamo procedere allo stesso modo come se volessimo imparare qualsiasi arte, come la musica, la pittura, oppure la medicina o l’ingegneria”.

Trovo che questo interessante concetto possa essere ben applicato anche al contesto sessuale. Spesso siamo convinti di sapere tutto sul tema del sesso, siamo convinti che non ci sia nulla da imparare. A mio parere è una visione un po’ limitata, che spesso riduce il sesso al semplice atto penetrativo. Spesso è proprio questo modo di concepire l’interazione erotica tra due persone a causare la fine di un rapporto. Quando si ripete sempre lo stesso copione e si vive la sessualità in modo meccanico, routinario, senza fantasia, cala il desiderio, si comincia ad evitare sempre più spesso il contatto fisico con il/la partner e tutto finisce.

Ma il sesso è davvero “tutto lì”? Tante persone sono convinte che il sesso possa essere stuzzicante ed intrigante solo all’inizio di una relazione, e che la passione svanisca con l’avanzare della relazione. Quello che spesso non si tiene presente è che proprio conoscendo meglio il/la proprio/a partner si possono aprire nuove porte, nuovi itinerari di piacere. Per usare un’immagine di Willy Pasini, perché non provare a cambiare menù anziché cambiare ristorante? Per vivere una relazione sessuale soddisfacente e mantenerla tale nel tempo è necessario impegnarsi.

Impegnarsi significa avere voglia di scoprire cose nuove di sé e dell’altro ed acquisire una visione più ampia di “sessualità”, una visione che vada al di là del rapporto coitale. Tornando all’immagine del ristorante, se una donna con difficoltà a raggiungere l’orgasmo continuasse a provare nuovi “ristoranti” difficilmente troverebbe quello che cerca, ossia il piacere sessuale; diverso sarebbe invece se continuasse a frequentare lo stesso e si impegnasse a trovare il “menù” che fa per lei (per esempio, raggiungere il piacere attraverso la stimolazione del clitoride anziché attraverso la penetrazione).

Credo quindi che le parole di Fromm possano ben calzare anche nell’ambito della sessualità: se vogliamo sapere come fare l’amore in modo soddisfacente dobbiamo procedere “allo stesso modo come se volessimo imparare qualsiasi arte”. Sono quindi necessari l’impegno, la volontà di mettersi in gioco, la curiosità rispetto a come l’altro “funziona” e a come noi stessi “funzioniamo” e talvolta anche l’esercizio! Nella terapia sessuale vengono spesso assegnate delle prescrizioni, degli esercizi veri e propri: se è vero che in un primo momento il fatto di dover svolgere degli esercizi in camera da letto può essere percepito dalla coppia come meccanico, è anche vero che proprio grazie ad essi la coppia arriva spesso a scoprire sensazioni mai provate prima e impara a conoscere meglio il partner con importanti benefici sul benessere sessuale.

di Francesca Calligaro

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