Made in France: Macarons ai Lamponi

I macarons sono pasticcini dolci a base di meringhe, ottenuti da una miscela di albume d’uovo, zucchero granulato e farina di mandorle, farcendo l’interno con crema ganache o marmellata. Quello francese si distingue per la sua ampia varietà di colori e sapori, che vanno dai più tradizionali al cioccolato o ai lamponi, al mandarino,  ai più innovativi, al tè verde matcha, al burro salato, al mojito. L’origine del nome è italiana, dal termine maccarone o maccherone, derivante a sua volta dal verbo ammaccare, ossia schicciare.
Se ci atteniamo alla leggenda, i macarons sono veneziani, del XVI secolo e sono stati poi importati in Francia successivamente, nel 1682 da Caterina de’ Medici, come dolce di corte per il suo matrimonio con il duca Enrico d’Orleans.
La versione ufficiale, invece, li fa risalire al XVIII secolo, dall’estro di due suore francesi del monastero delle Dames du Saint-Sacrement di Nancy.
Al di là della fonte, la loro fama sì che è ufficiale e sin dal loro esordio. Raggiunsero presto anche Londra, dove si narra che le nobildonne facessero follie per assaporarli. La stessa Regina ne era ghiotta e, si sa, l’icone reale viene sempre emulata. Ecco che i macarons rimasero per molto tempo un dolce tipicamente per aristocratici (ndr. ancora oggi i prezzi non lo rendono accessibile a tutti, se non per un assaggio, una tantum). Raffinati così venivano solo rigorosamente serviti in eleganti salottini da tè e in raffinate pasticcerie e mai si sarebbero preparati in casa.

Si deve a Pierre Desfontaines, nipote di Louis Ernest Ladurée, l’invenzione nel 1930 dei macarons così come siamo abituati a trovarli noi, ovvero due meringhe colorate, unite da un ripieno cremoso.

Veniamo a noi, aristocratici e di lusso, ma che amano anche sporcarsi le mani per qualcosa che vale!

Ingredienti (per 25/30 macaron):

  • 4 albumi
  • 300 g di zucchero a velo
  • 150 g di farina di mandorle
  • colorante alimentare q.b.

Per la farcia:

  • 100 g di burro
  • 200 g di zucchero a velo
  • 5 cucchiai di marmellata di lamponi

Preparazione:
Preparare 4 fogli di carta da forno. Montare a neve gli albumi con la frusta elettrica ed incorporare poco alla volta lo zucchero a velo. Montare fino a quando si ottiene un composto lucido e liscio. Unire anche le mandorle in polvere ed il colorante continuando a montare. Trasferire il tutto in una tasca da pasticcere o in una siringa(volendo ci si può servire anche di 2 cucchiaini) per formare dei dischetti con l’impasto ottenuto. Preparare quindi  i dischetti sulla carta forno avendo cura di distanziarli di qualche cntimentro per non farli attaccare l’un l’altro. Lasciare riposare i dischtti d’impasto sulla carta fono per 30 minuti, fino a quando, sfiorandoli, non appiccicheranno più. Scaldare il forno a 180° ed infornare i macaron per 15 minuti, fino a quando non risulteranno gonfi e lisci. Togliere quindi i macaron dal forno e lasciarli riposare per farli raffreddare. Per la farcitura mescolare il burro ammorbidito con lo zucchero a velo e la marmellata. Farcire a due a due i macaron con il composto ottenuto e servire.

Buon Appetito!

Consigli:
Per una buona conservazione, i macarons vanno tenuti in frigorifero e vanno lasciati riposare e ammorbidire per almeno 24 ore. Infatti, i gusci esterni dei macarons, detti anche coques, sono delle meringhe che appena fatte risultano troppo croccanti. Per servirli il giorno successivo, lasciateli a temperatura ambiente 15 minuti  prima di servirli in tavola. L’umidità è il loro nemico numero uno e quindi il frigorifero deve essere ben ventilato , né troppo, né troppo poco. È possibile anche congelarli se non siete sicuri di mangiarli tutti nel breve termine: in questo caso basterà estrarli dal freezer almeno mezz’ora prima di assaporarli.

I macarons sono un dolce perfetto anche per i celiaci e gli intolleranti al glutine, in quanto la farina utilizzata è di mandorle. Non la stessa fortuna per gli intolleranti al lattosio perché vi è il burro nella preparazione e anche se non venisse utilizzato il burro, per la stessa buona resa, alcune pasticcerie utilizzano una buona panna liquida.


(di Elisa Preatoni e Azzurra Zaglio)

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