The Endless River: il ritorno dei Pink Floyd

I Pink Floyd sono una band britannica nata nella seconda metà degli anni Sessanta (1965) e composta inizialmente dal basso di Roger Waters, dalla voce e dalla chitarra di Syd Barret, dalla batteria di Nick Mason e dalla tastiera di Richard Wright.

Ben presto la formazione del quartetto viene stravolta dall’arrivo di David Gilmour, che sostituendo Barret guiderà la band nel graduale percorso di allontanamento dal genere psichedelico con cui avevano conosciuto il successo, per raggiungere il progressive rock.

L’inconciliabile visione artistica e il dualismo tra Gilmour e Waters però, porterà all’abbandono del bassista nel 1985 ed alla successiva causa legale, vinta da Gilmour, per l’utilizzo del marchio Pink Floyd. Tuttavia il giudice in quell’occasione sancì anche che Roger Waters, fondatore e anima del gruppo, conservasse tutti i diritti sui brani realizzati dai Pink Floyd fino al giorno del suo abbandono, tanto che nel 2007 ad Assago, Waters ha deliziato i suoi fan in concerto riproponendo alcuni dei pezzi storici come The dark side of the moon, The wall, Shine on you crazy diamond.

La pluripremiata discografia del gruppo raccoglie 32 album di cui 15 studio, e alcuni dei pezzi che riscrivendo il genere musicale dell’epoca, li hanno consacrati re del rock. Le tracce davvero indimenticabili sono racchiuse tra la metà dei anni Settanta e Ottanta, e sono le già citate Wish you were here (6 dischi multi-platino e 1 disco d’oro), The dark side of the moon (15 dischi multi-platino e 9 di platino), The wall (23 dischi multi-platino e 1 disco d’oro).

Il sound ricercato, i riff decisi, i giochi d’effetto, le intro strumentali e gli echi soffusi creano l’inconfondibile atmosfera di Division Bell, l’album di spicco della produzione orfana di Roger Waters, vincitore di 3 dischi multi-platino e 2 di platino. Mentre l’ultimissimo cd The endless river, pubblicato il 7 novembre 2014 dalla Parlophone dopo ben vent’anni dal precedente con una copertina che parla da sè, raccoglie 18 tracks che soprattutto nell’inedito Louder than word con i ricami spesso sfumati della chitarra di Gilmour e la tastiere di Wright raccontano uno stile unico, questa volta dal sapore vagamente new age, che ha rivoluzionato la storia del rock.

 

 

di (Giulia Ciattaglia)

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