Sully: la verità del “Miracolo sull’Hudson”

Il 1 dicembre approda nelle sale italiane Sully, il nuovo prodotto cinematografico firmato Clint Eastwood con protagonista Tom Hanks nei panni del capitano Chesley – Sully – Sullenberger.

E’ il 15 gennaio 2009 quando il volo US Airways 1549 effettua un ammarraggio di emergenza sul fiume Hudson a New York. Tutte le 155 persone presenti sull’aereo sopravvivono grazie all’intervento del pilota Chesley Sullenberger, detto Sully, che in appena 208 secondi compie un’impresa rischiosa, ma di successo: in seguito all’avaria di entrambi i motori, decide di atterrare sul fiume con una procedura mai eseguita prima di allora – e che adesso è stata inserita nelle procedure di emergenza – invece di tornare indietro all’aeroporto La Guardia.

Il film parte da questo incredibile avvenimento e, basandosi sul libro “Highest Duty: My search for what really matters“, di Sullenberger e Jeffrey Zaslow, ricostruisce i giorni seguenti all’accaduto; il popolo americano acclama il nuovo eroe dei cieli, mentre viene aperta un’inchiesta per accertare che la decisione presa dal capitano sia stata quella più giusta e non solo una rischiosa mossa, che fortunatamente non ha registrato morti.

Nel cast, oltre a Tom Hanks, Aaron Eckhart, Laura Linney, nei panni di Lorraine Sullenberger, Anna Gunn (conosciuta a molti per il ruolo di Skyler White nella serie TV “Breaking Bad”), Mike O’Malley e Autumn Reeser.

Clint Eastwood torna dunque al cinema con una storia commuovente, che però non cade nella solita retorica dell’eroismo di un uomo speciale: Sully è un uomo che ha lavorato per una vita, compiendo il proprio dovere; un uomo che si pone dei dubbi sul proprio operato, ma che presto si affida al carattere pragmatico che lo contraddistingue per non perdere la propria integrità.

di Maria Giulia Gatti

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