Storia, autobiografia e arte: Charlotte Salomon a Palazzo Reale

Arte e musica, storia e testimonianza, espressionismo ed impegno civile. Questo e molto altro emerge da Vita? o Teatro? il capolavoro di Charlotte Salomon che Palazzo Reale, in collaborazione con il Comune di Milano e Civita Mostre, ha deciso di ospitare dal 30 marzo al 25 giugno.

L’esposizione arriva per la prima volta in Italia proprio a 100 anni dalla nascita dell’artista berlinese,  ebrea vittima della traumatica esperienza della Shoah, con un’opera che ha dello straordinario: oltre 1300 documenti fra dipinti, scritti e poesie realizzati in soli due anni, dal 1940 al 1942.

I capolavori, fra cui anche le 270 tempere in esposizione alla mostra, ripercorrono tutta la vita di Charlotte Salomon, proiettando le vicende della sua famiglia sul tragico scenario del Novecento. A mettere in risalto la parte più squisitamente narrativa dell’opera è anche il sapiente e puntuale allestimento che alterna dipinti a fotografie storiche e filmati.

Vita? o Teatro?, che l’artista fece pervenire alla famiglia prima di morire ad Auschwitz, si avvicina molto al concetto di ‘opera omnia’ per l’abilità, propria della pittrice, di coniugare in modo innovativo pittura, teatro, letteratura e perfino musica.

Obiettivo del curatore Bruno Pedretti, infatti, è proprio quello di mostrare, non solo l’abilità autobiografica, ma anche il valore artistico della Salomon, i cui tratti ricordano molto i grandi dell’espressionismo tedesco come Chagall e Munch.

Quella che emerge dalla mostra, quindi, è un’artista profondamente calata nella sua epoca e che ha saputo reagire al dolore che la circondava facendo della propria arte uno strumento di testimonianza,  riscatto e liberazione.

di Gaia Lamperti

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