Sketch al Manzoni, ritornano Massimo Lopez e Tullio Solenghi

Massimo Lopez

Il ritorno di Massimo Lopez e Tullio Solenghi: lo sketch che rimpatria

Dal 6 all’11 Novembre, presso il Teatro Manzoni di Milano, una sala a ferro di cavallo li abbraccia mentre si riabbracciano nella loro patria, il palcoscenico. Massimo Lopez e Tullio Solenghi si riuniscono dopo 15 anni per riportare alla luce i loro sketch, proprio come due vecchi amici che ricordano i tempi passati.

Andato non è il loro talento e il tutto esaurito ne è testimone: il carisma di Massimo Lopez e Tullio Solenghi è intramontabile, il loro gioco una certezza. Sketch, parodie, improvvisazioni, interazioni col pubblico; il tutto ben condito dalla partitura musicale della Jazz Company di Gabriele Comeglio. Il maestro per quest’occasione ha selezionato le migliori note del “Tale e quale show”.

Il repertorio sfiora le due ore di esecuzione, spaziando tra un Amleto multietnico e un dialogo tra Papa Bergoglio e Papa Ratzinger, tra un’esecuzione del Rossini e un duetto Martin/Sinatra. La fisionomia degli sketch firmati Massimo Lopez e Tullio Solenghi è rimasta nella memoria del pubblico, il ritrovamento è tridimensionale.

In principio era il Trio

Gli sketch saziano, ma il divertimento non è l’unico vettore dello show. La nostalgia echeggia insieme alle note jazz in due minuti dilatati dalla densa emozione che si prova nel ricordare Anna Marchesini, artista meravigliosa scomparsa nel 2016, legata ai due ne “Il Trio”. Il Trio ha caratterizzato la scena comica italiana spopolando durante gli anni Ottanta/Novanta.

Proprio nel 1990 le cinque puntate dell’indimenticabile parodia de “I Promessi Sposi”, in cui la Marchesini, oltre al personaggio di Lucia Mondella, giocò su quello della monaca di Monza reinterpretandolo nel celebre “La monaca di Ponza”.

Il Trio era contraddistinto da una comicità surreale e dai ritmi veloci, la resa dei contenuti spiazzava, i loro finali destavano sorpresa. Sulle scenografie di Cristina Bartoletti emozioni vecchie e nuove si mescolano, gli sketch alimentano le risa in un turbine sensoriale che porta il nome di spettacolo!

di Selena Celio

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