Ridley Scott: All the money in the world, storia che dovevo raccontare

«Essere un Getty è una cosa straordinaria». Inizia con queste parole il trailer di Tutti i soldi del mondo (titolo originale  All The Money In The World ), il nuovo film di Ridley Scott, quasi interamente girato nel Lazio, tra Roma, Bracciano e Villa Adriana a Tivoli, che racconta il rapimento di John Paul Getty III, rampollo della potentissima famiglia di petrolieri americani, avvenuto in Italia nel 1973: “Un periodo in cui nel vostro Paese era di moda rapire i figli dei ricchi e chiedere alle famiglie un grosso riscatto”, afferma Scott.

“Ricordo che quando sono venuto in vacanza in Sardegna – quella più genuina intorno a Palau – si mormorava che il personale dell’aeroporto procurasse alle cosche mafiose le liste dei passeggeri facoltosi in arrivo dall’estero”. Il titolo, scelto con attenzione dal regista, fa riflettere sul valore della ricchezza, e si concentra su uno spaccato nella vita di una famiglia sfortunata.

Veri protagonisti del film sono Gail Harris, interpretata da Michelle Williams, e l’attore Kevin Spacey nei panni – irriconoscibili – del nonno del ragazzo e magnate del petrolio Jean Paul Getty, un personaggio definito da Scott stesso, quasi intrattabile, difficile, enigmatico, noto per la gelida reazione alla richiesta di riscatto di circa 17 milioni di dollari per la liberazione del nipote, a cui egli rispose: «Se ora pagassi solo un penny, mi ritroverei con 14 nipoti rapiti».

Quando ho letto lo script e mi sono chiesto chi dovesse interpretare Paul Getty mi è subito venuto in mente Kevin Spacey. È un attore brillante e, anche se non abbiamo mai lavorato insieme, ho capito che doveva essere lui a portare sullo schermo Getty. Era un uomo così ossessionato da quel che stava facendo che non si curava minimamente delle persone”. Queste le parole del regista a fine riprese. Eppure, incredibile ma vero, ha deciso di rimettere mano alla produzione e tornare sul set, per eliminare tutte le scene con protagonista Kevin Spacey, sostituendolo con il collega Christopher Plummer.

La scelta, ovviamente, scaturisce a seguito delle accuse di molestia sessuale che sono piovute (e continuano a piovere) sull’attore, per il quale, prima dello scandalo, per questo ruolo era già partita la campagna per il terzo Oscar come migliore attore non protagonista. Il film, ad ogni modo già concluso e il cui trailer è stato diffuso mesi fa, sarà in sala a dicembre. All The Money In The World è una storia personale, ma raccontata in maniera epica. Alla  Ridley Scott, appunto.

di Benedetta Longobardi

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