“My Generation”: Michael Caine e i favolosi anni ‘60

Come spesso accade, dall’unione di due menti affini nascono idee e progetti unici: è proprio così che ha preso forma il film documentario My Generation, nato dall’incontro tra l’icona del cinema Michael Caine e l’imprenditore Simon Fuller.

Il film, nelle sale da lunedì 22 gennaio fino a lunedì 29 gennaio, racconta attraverso l’icona inglese Michael Caine, il sorgere nell’Inghilterra post Seconda Guerra Mondiale di un’era nuova e sorprendente: i favolosi anni Sessanta.

In quel particolare decennio, tutto era in fermento e in evoluzione; nell’aria si percepiva una sincera e genuina volontà di cambiare il presente per un futuro nuovo. Giovani brillanti, senza paura del cambiamento, erano i protagonisti di una “rivoluzione culturale” che avrebbe trasformato il modo di pensare e di vivere di un’intera generazione.

Nel 1960, Michael Caine aveva 27 anni ed era agli esordi della sua brillante carriera cinematografica; da qui ha inizio “My Generation”, che proprio per mezzo dell’attore (e produttore) mostra diversi momenti che lui stesso ha vissuto in prima persona: quando dialoga con i Beatles, gli Who, Twiggy  Keith Richards, solo per citarne alcuni.

La pellicola, grazie al superbo lavoro di montaggio fatto da archivisti e sceneggiatori, presenta al pubblico episodi rilevanti – e inediti – di quel particolare periodo storico attraverso i personaggi iconici più influenti del tempo.

My Generation” offre dunque agli spettatori l’opportunità di conoscere e rivivere il passato per comprendere meglio anche il presente e forse, perchè no, migliorare il futuro delle nuove generazioni.

di Valentina Galeazzi

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