“Morte a Pemberley” omaggia la Austen

 

Chiunque abbia letto almeno una volta Orgoglio e pregiudizio non ha potuto fare a meno di immaginare come sia continuata la vita di Mr e Mrs Darcy dopo il matrimonio. Lo ha fatto anche P.D. James, che nel bicentenario della pubblicazione del capolavoro della Austen, ha provato a raccontarcelo in “Morte a Pemberley”: Lizzy è diventata la signora di Pemberley e conduce una vita felice insieme al suo amato marito e ai loro due figli. A turbare questo stato di grazia ecco però una tragedia che si abbatte sulla tenuta: un omicidio in cui appare coinvolto l’aitante quanto disonesto cognato, Mr Wickham. La soluzione di questo giallo costerà ansie e tensioni ai protagonisti della storia.

Il mondo intero ha imparato ad apprezzare Jane Austen per le sue indiscutibili qualità letterarie: la sua scrittura pulita e priva di orpelli riesce a rendere vivida una situazione come se la stessimo vivendo di persona, la sua compostezza nel raccontarci l’amore riesce a emozionarci anche oggi, nel regno incontrastato delle cinquanta sfumature. Le eroine nate dalla sua penna sono così umane che non possiamo fare a meno di sentirle vicine.

Chiunque pensi, accostandosi a questo libro, di ritrovare tutto ciò andrà incontro a una grande delusione: quello della James non è un tentativo di imitazione. Jane Austen è inimitabile, e questo P.D. James lo sa bene.

Il libro è un omaggio a una scrittrice che può essere collocata tra i grandi classici della letteratura. Un pilastro letterario, un modello. E a cosa servono i modelli se non per essere ripresi, utilizzati per migliorare, per migliorarsi. Insomma, per guardare avanti.

 

Morte a Pemberley
di P.D. James
edizione Mondadori
18,50 euro

 

 

(di Martina Carnovale)

 

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