L’uomo del labirinto, il nuovo film di Donato Carrisi

L’uomo del labirinto

Toni Servillo e Dustin Hoffman: i due protagonisti de L’uomo del labirinto

Toni Servillo e Dustin Hoffman. Bastano questi due nomi a far capire quanto il regista e scrittore Donato Carrisi stia puntando in alto. I due leggendari attori vestiranno i panni rispettivamente di Bruno Genko e del dottor Green, i protagonisti del suo nuovo film, L’uomo del labirinto, tratto dall’omonimo bestseller edito per Longanesi nel 2017. Dopo il grande successo del suo primo film, La ragazza della nebbia, per il quale ha vinto il David di Donatello come miglior regista esordiente, Carrisi torna dietro la macchina da presa per dirigere un thriller psicologico molto ambizioso che esce nelle sale il 30 ottobre.

Bruno Genko e il dottor Green: chi scoprirà la verità?

L’uomo del labirinto è la storia del rapimento di Samantha Andretti (interpretata da Valentina Bellè), una mattina d’inverno qualunque. Di lei non v’è più traccia e non si sa più nulla fino a quando, quindici anni dopo, non si risveglia in una stanza d’ospedale. Accanto a lei c’è il dottor Green, un “profiler”, che l’aiuterà a recuperare la memoria e a trovare l’uomo mascherato da coniglio che l’ha rapita e segregata. Contemporaneamente un altro professionista si metterà sulle tracce dell’uomo, l’investigatore Bruno Genko, che in fin di vita, sente il dovere morale di fare giustizia e risolvere quello che sarà il suo ultimo caso.

Un gioco pericoloso tra realtà e finzione

“Questo è un gioco, vero?”, domanda angosciata Samantha. In questo gioco malato e perverso che avviene nella mente dei personaggi, i confini tra realtà e finzione, tra verità e menzogna, si assottiglieranno pericolosamente. Da questo vero e proprio “labirinto” mentale creato dal regista, nemmeno lo spettatore riuscirà ad uscire. Donato Carrisi dichiara infatti di poter vincere l’eterna sfida con il pubblico: “Fin dai tempi di Agatha Christie il pubblico vuole indovinare il finale, è questa la grande sfida che c’è tra l’autore e lo spettatore. Ma io sono convinto che stavolta il pubblico non intuirà il finale del thriller prima della conclusione”.

 

di Alessandra Baio

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