L’ottava vita, il pluripremiato romanzo di Nino Haratischwili

Nino Haratischwili

L’ottava vita di Nino Haratischwili: il libro dell’anno

Da giugno in libreria è disponibile la traduzione italiana (ad opera di Giovanna Agabio) del pluripremiato libro che il giornale der Spiegel ha definito «il libro dell’anno»: L’ottava vita di Nino Haratischwili. 

Sei generazioni di donne tra passioni e lutti, gioia e violenza, fughe e ritorni

La scrittrice di origini georgiane, considerata una delle più importanti voci della letteratura tedesca, consegna al pubblico un’epopea familiare dal 1917 ai giorni nostri, da Londra a Berlino, da Vienna a Tbilisi, da San Pietroburgo a Mosca: l’autrice ripercorre le sorti di sei generazioni di donne appartenenti ad un’agiata famiglia di cioccolatieri, che attraverseranno l’Europa fino al nuovo millennio alla ricerca della felicità.

Stasia, la prima protagonista femminile del romanzo, è infatti convinta che la ricetta segreta di cioccolato ereditata dal padre abbia poteri miracolosi, sia capace di curare ferite, di scongiurare tragedie e di garantire alla famiglia la felicità; presto Stasia, alla ricerca del marito arruolatosi pochi giorni dopo il matrimonio, dovrà confrontarsi con la cruenta realtà della guerra e della morte.

«Se Tolstoj e García Marquez avessero avuto una figlia, avrebbe scritto questo romanzo», è stato scritto su Lire. La scrittrice, che il Guardian definisce «la figlia di Tolstoj e Marquez», già due volte finalista al Deutscher Buchpreis, con il suo ultimo romanzo L’ottava vita e le sue 500.000 copie vendute solo in Germania, ha superato se stessa ricevendo molti riconoscimenti letterari: il Premio Bertold Brecht, il Premio Anna Seghers, l’English Pen Translate Award, la longlist dell’International Booker Prize, e la lista potrebbe continuare.

Una storia dal sapore dolce-amaro (come il cioccolato)

Il nuovo capolavoro della Haratischwili, in corso di traduzione in più di 15 paesi, è come la ricetta del cioccolato che la famiglia protagonista si tramanda di generazione in generazione, da Stasia a Brilka, l’ultima nata: “può regalare l’estasi, un’esperienza sensoriale quasi soprannaturale, ma porta con sé anche un retrogusto amaro”.

La drammaturga e scrittrice nata a Tbilisi affronta con una straordinaria padronanza tecnica una saga familiare che intreccia la storia personale alla grande Storia, dando vita a un romanzo epico, straziante, avvincente.

 

di Alessandra Baio

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