Google firma le Smart Shoes Adidas

 

I patiti del mondo del fitness e gli amanti delle app più all’avanguardia non potranno certo lasciarsi sfuggire questa novità nel mondo dello sportswear. Nate dalla collaborazione dell’Adidas con Google e presentate in Texas durante il festival della tecnologia “South by Southwest 2013”, le nuovissime Smart Shoes o Google Talking Shoes sembrano riscuotere già grande interesse nel mondo della moda e del fitness.

Stiamo parlando delle ultime scarpe new entry nella “Wearable technology”, ovvero la tecnologia che può essere indossata e che vede grazie a Google raggiungere livelli sempre più avveniristici. All’apparenza si presentano come il classico modello sneakers Adidas, ma in realtà sono scarpe intelligenti, con integrato un dispositivo bluetooth che consente loro anche la funzione di navigatore. Grazie a Google Plus hanno anche la possibilità di entrare nella rete per commentare l’attività sportiva sui social network.

Un mix perfetto tra tecnologia e sportswear quello di queste scarpe che hanno optionals accattivanti come il giroscopio, il sensore di movimento, l’accelerometro e l’altoparlante; ma la novità ancora più interessante sembra essere un’altra. Studiate appositamente per migliorare le performance di sportivi e amanti del fitness, queste nuove scarpe da ginnastica partorite dalla mente di Leif Percifield hanno come caratteristica principale quella di avere una propria personalità.

Indossando queste scarpe si hanno costanti feedback grazie a sensori di movimento e ad un chip che contiene oltre 200 frasi in grado di motivare anche i meno sportivi e capaci di fornire informazioni base come il peso di chi le sta indossando; proprio come un vero personal trainer. Il prototipo di queste calzature non dà ancora la certezza della loro entrata in commercio; ma senza dubbio come l’iWatch della Apple ed i Google Glass sono già un investimento per i grandi marchi e si trasformeranno molto presto in oggetti di culto ambitissimi per chi non potrà rinunciare ad un guardaroba sempre più futurista.

 

(di Marthia Saracino)

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