Fedeltà di Marco Missiroli

Fedeltà

“Che parola sbagliata, amante. Che parola sbagliata, tradimento. Siamo sicuri che resistere a una tentazione significhi essere fedeli? E se quella rinuncia rappresentasse il tradimento della nostra indole più profonda?”.

Dopo il successo di “Atti osceni in luogo privato”, vincitore del SuperMondello 2015 e del Mondello Giovani, Marco Missiroli, classe 1981, torna a far parlare di sé con Fedeltà, un romanzo sull’incompletezza della vita borghese e sui limiti della monogamia.

La trama

Fedeltà (Einaudi) comincia con una giovane coppia protagonista che si scontra con ciò che definisce “il malinteso”: Carlo Pentecoste, docente universitario grazie all’influenza del padre, viene sorpreso con un’alunna nei bagni dell’università. La ragazza scatena in lui un erotismo pressante originato dalla bravura di lei nella scrittura e dalle ambizioni mai concretizzate di lui. Questa falla nel rapporto autorizza la moglie Margherita a farsi sedurre da Andrea, fisioterapista dal carattere misterioso.

In un labirinto di azioni avventate e dubbi costanti, la sessualità dei protagonisti viene sviscerata in ogni singolo gesto, che emana un senso di incompiutezza e di attesa di una coppia borghese che vive ai margini di ciò che vorrebbe. Fra le istantanee di una Milano che cambia e i ricordi di una Rimini dai contorni familiari, la storia ha il suo fulcro attorno al rimandare la scelta di una casa che non possono permettersi, quasi come a voler prolungare quell’interrogativo costante: a chi essere fedeli?

L’amore, un atto di fedeltà alla vita

L’amore è l’assunzione di responsabilità di noi stessi verso l’altro.

Sin dalle prime pagine può sembrare che Missiroli parli di fedeltà dal punto di vista dell’amore, ma in realtà è puramente fedeltà verso se stessi, verso ciò che si potrebbe o sarebbe potuti essere. Carlo coltiva da sempre ambizioni letterarie, ma tutto ciò che è riuscito a concretizzare è un contratto di sei ore come docente. Margherita nasce architetto, ma gestisce un’agenzia immobiliare.

La coppia non ha problemi e nulla farebbe presagire un tradimento. È proprio qui che si cela la bravura di Missiroli, che interroga i suoi personaggi costantemente: come conciliare la propria individualità con la coppia? Riusciamo a definire i nostri desideri e le nostre voglie? Ci poniamo troppe domande oppure troppo poche?

L’autore riminese tenta di decodificare questi sentimenti con cui tutti noi dobbiamo confrontarci, solo per giungere alla conclusione che l’amore, di qualsiasi tipo esso sia e verso chiunque sia rivolto, è di per sé un atto di fedeltà alla vita.

 

di Ginevra Bonina

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