Il comunismo de “Il giovane Karl Marx”

Dal 5 aprile arriva nelle sale cinematografiche italiane “Il Giovane Karl Marx”, il racconto delle vicende che hanno ispirato l’economista, interpretato da August Diehl, alla redazione del Manifesto del Partito Comunista assieme a Friedrich Engels (Stefan Konarske).

Il film vuole andare alla scoperta di tutti quegli eventi che hanno trasformato Marx da normale ragazzo di 26 anni con ideali radicali, a simbolo di intere generazioni di lavoratori nonché fondatore di una ideologia politica nuova.

Una pellicola dalla vocazione storico-biografica che cerca di descrivere con puntualità il periodo di fermento in cui si svolge l’azione, circa il 1843, contraddistinto dalla nascita di una nuova categoria sociale, la classe operaia, e dalla necessità di trovare leader che potessero opporsi allo strapotere della borghesia radicato nella società.

Oltre a questi fatti però, il regista Raoul Peck, di origine haitiana, ci mostra un volto inedito del filosofo, quello prettamente umano, mettendo al centro del film proprio la vita quotidiana del giovane Karl Marx. Il suo rapporto con la moglie, Jenny von Westphalen (Vicky Krieps), le sue sensazioni dopo il trasferimento a Parigi, e gli eventi del 1848 che lo portarono al definitivo trasferimento a Londra.

Il contenuto ideologico de “Il Giovane Karl Marx” è sempre attuale, nonostante i rapporti di classe all’interno della società si siano modificati. E chissà cosa penserebbe Marx nel vedere la sua vita proiettata in una pellicola hollywoodiana.

di Fabrizia Cipolletta

Lascia un commento

Your email address will not be published.