Banksy: quando la satira sociale diventa street art

Banksy

Banksy: per la prima volta in mostra, per la prima volta a Milano

Arriva a partire dal 21 di novembre presso Mudec di Milano un’intera mostra dedicata al celebre street artist inglese Banksy. Di lui si sa ben poco, rimane nell’ombra, forse perché preferisce che sia la sua arte a parlare per lui. Opere a tratti controverse, in giro per i muri delle città più famose del mondo, sono il segno distintivo di questo artista. Promossa dal Comune di Milano e il Sole 24 Ore, l’esposizione presenta più di settanta opere che arricchiscono il percorso, articolato in quattro diverse sezioni.

Banksy e la sua protesta visiva

Troveremo sculture e dipinti, prints corredati di oggetti e gli immancabili stencil, tecnica prediletta del writer anglosassone. Non mancheranno i celebri murales, che verranno presentati al pubblico attraverso video e immagini collocati all’interno di una stanza “experience”.  L’intento è quello di poterli rappresentare nella loro collocazione originale, nei diversi continenti del mondo. I luoghi hanno infatti estrema importanza, perché fanno da cornice al significato politico sociale che Banksy vuole comunicare. Oggetto delle sue opere sono spesso temi attuali, reinterpretati a mo’ di satira, per sdrammatizzare forti situazioni. Come ci tiene a sottolineare Giovanni Mercurio, curatore della mostra, il messaggio e l’arte di Banksy “si manifestano come un’esplicita e aspra provocazione nei confronti dell’arroganza dell’establishment e del potere, del conformismo, della guerra e del comunismo”.

Non chiamateli graffiti

Particolare importanza è stata riposta in quei lavori individuati come “Modifies Oils”, in cui lo street artist mescola generi e periodi, intervenendo su copie di opere esistenti e molto conosciute con l’inserimento di elementi stranianti. Il genio e la forza di Banksy risiedono proprio nel suo modo di comunicare concetti complessi in maniera semplice e diretta, in grado di arrivare a tutti, da ai più piccoli ai più grandi. Idea che si sposa alla perfezione con la filosofia del museo delle culture: cercare di avvicinarsi a tutto il suo pubblico fornendo le chiavi di lettura per comprendere il mondo e le sue tematiche. Non a caso per il suo modo di comunicare è stato paragonato al padre della pop art Andy Warhol.
La mostra non è ufficiale né è stata autorizzata dall’artista, in quanto estremamente contrario ad ogni forma d’arte capitalista. Non è insolito trovare l’arte di Banksy in giro per gallerie o fiere, ma è la prima volta che un museo pubblico ne ospita una mostra personale.  È quindi un’occasione da non perdere per incontrare e conoscere un artista così rivoluzionario.
 
di Rachele Conti
 
 

2 Comments

Lascia un commento

Your email address will not be published.