Rosita Missoni e la vivida passione per l’home design

Rosita Missoni

Venerdì 2 ottobre, Milano.

Ci troviamo presso lo Showroom Missoni Home in compagnia di Rosita Missoni.

Nel 1997 passa il testimone della moda alla figlia Angela per dedicarsi al design d’interni fondando Missoni Home…

A quell’epoca non ce la facevo più a combattere il commerciale: ti chiedono sempre di fare le stesse cose. Mia figlia Angela ha iniziato ad interessarsi di moda e mi ha chiesto di fare la sua collezione. Mi ricordo che mi disse “se tu vuoi, io mi sento pronta”, ed io in effetti a quel tempo mi vestivo con le sue cose. Che poi, anche adesso sono tutta vestita Missoni – ride. Così lei è entrata ed io sono uscita dopo un attimo di disorientamento. Mi mancavano le sfide, le discussioni, i contatti. Mi sono approcciata al mondo del design d’interni per passione, la parte tessile la seguiva mio marito: lui mi dava delle varianti da scegliere, mi presentava delle stampe che venivano riprodotte sulle tappezzerie, ma finiva lì. Tutto è nato dal fatto che la casa mi è sempre piaciuta, a quell’epoca ne avevo sette: avevo la possibilità di sperimentare il mare, la montagna, Venezia. Mi divertivo ad arredarle tutte con stili differenti, e quella è stata un’occasione che mi resterà per tutta la vita: così ho fondato Missoni Home.

Nella sua idea di spazio domestico, com’è concepito lo spazio ideale in cui una persona può dire di sentirsi a casa? 

La casa è la tua tana. Il posto dove puoi mettere le cose che ti piacciono. Può essere qualsiasi angolo. Se devo pensare al mio spazio domestico ideale, penso ad una casa giapponese: l’arredamento prevalentemente bianco, con le coperte per terra, i letti bassi. Peccato che in casa mia sarebbe durata lo spazio di una giornata. La verità è che sono una collezionatrice nata, ho ancora adesso la cantina piena di oggetti che amo conservare. Faccio davvero fatica a buttare via le cose, specialmente se mi ricordano momenti passati.

Cosa intende quando dice che “la casa è viva, si muove, non è mai finita”?

Nel senso che non si finisce mai di reinventare! Per esempio, quando a casa mia arriva un ospite particolare, mi viene voglia di creare qualche angolino che la renda diversa. Mi appassiona molto l’idea di rinnovare, per modo di dire, con gli elementi che già ci sono. L’obiettivo è quello di creare un ambiente che si muove, che sorprende, mantenendo come priorità la comodità e la piacevolezza.

Quali sono le differenze che ha notato nel mondo del design d’interni tra il 1997, quando ha assunto le redini di Missoni Home, e quello attuale? 

Il design d’interni è cambiato parecchio durante questi anni. In Italia siamo sempre stati particolarmente viziati, perché già dagli anni ‘60 si iniziavano a costruire grandi ponti, a curare l’arredamento delle case. Viviamo in un paese che aveva e ha attualmente grandi potenzialità. Dal mio canto, ho sempre vissuto l’interior design come una passione. Sono sempre andata ai mercati delle pulci a cercare ispirazioni, Parigi è stata una miniera. Lì incontravo un sacco di personalità celebri: io e Karl Lagerfeld ci trovavamo spessissimo negli stessi posti.

La collezione Missoni Home si distingue per il legame tra gli elementi indoor e outdoor. Com’è stato possibile realizzare dei pezzi di design che potessero adattarsi a tutti gli ambienti? 

Il legame tra gli elementi d’interno ed esterno è stato creato perché ne avevamo bisogno. Era il 1964, e io e mio marito Ottavio ci siamo trasferiti, grazie ad una cara amica, in un appartamento su un piano dove non arrivava l’ascensore (le scale le faccio ancora adesso, ride) e con un terrazzo di 24 metri. Quello è stato il nostro primo giardino. Mi ricordo che fui invitata dai miei genitori in qualità di interprete nel viaggio inaugurale della Michelangelo a New York, e quando tornai, dopo quindici giorni, Ottavio mi fece trovare il giardino completamente arredato. Da quell’occasione, è nata in lui la passione per il giardinaggio, e da allora se n’è sempre occupato. Io preferisco i giardini naturali e spontanei.

Nella collezione Magic Garden la foglia di Filodendrum è la protagonista. C’è una ragione per cui ha scelto questa pianta?

Sostanzialmente no, se quando cammino trovo per terra delle foglie che mi piacciono, le prendo. Lo stesso fanno le ragazze che lavorano per me. Ispirarsi alla natura è un tratto distintivo della collezione e del marchio in generale.

Missoni è celebre in tutto il mondo per portare avanti la sua eredità manifatturiera, il fare le cose artigianalmente, tutto Made in Italy… 

Tutto risale alla nostra prima collezione, quando abbiamo deciso di mettere insieme tutta la nostra storia. L’abbigliamento a strati, i tessuti spessi e colorati sono il nostro marchio di fabbrica, ed è quello che ci ha fatto annoverare dal New York Times come “la più bella maglieria del mondo”. Mi ricordo ancora quando scrissero “I Missoni, gli stilisti che fanno la più bella moda del mondo.”

Un sincero ringraziamento a Rosita Missoni per la gentilezza, la classe e la grande disponibilità.

 

di Martina Tronconi

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