Maria Amelia Monti in scena con “Nudi e Crudi”

Il suo volto ormai è ben noto a tutti, l’abbiamo vista in televisione (con “Baciata dall’amore” o “Si può fare!”), al cinema e a divertirsi in teatro. Ed è proprio qui che Maria Amelia Monti dà sfogo al suo talento tra risate, colpi di scena e personaggi bizzarri. Dal 24 novembre all’11 dicembre 2016 sarà lei la star del Teatro Manzoni di Milano, con uno spettacolo frizzante e ironico intitolato “Nudi e Crudi”. Una noiosa coppia inglese, una soffocante routine e un imprevisto. Questi sono solo piccoli indizi, a raccontarvi di più sarà la stessa protagonista che Gilt ha intervistato per voi! Buona lettura!

Uno spettacolo all’insegna dell’ironia che da sempre la contraddistingue e dell’inaspettato che subentra nel quotidiano. Come si può secondo lei spezzare la routine che talvolta può mandare in crisi la vita di coppia?

Secondo Alan Bennett (ideatore della storia) solo una situazione pazzesca può smuovere la vita dei signori Ramson (protagonisti della commedia), una coppia della borghesia inglese, lui noiosissimo, lei succube del marito. Solo un furto farà reagire finalmente questa coppia: gli porteranno via tutto, si sentiranno immersi nel vuoto, senza punti di riferimento, senza più la teiera dove bere il loro tè. Da questo episodio la moglie rinascerà, riscoprirà il divertimento del doversi adattare a una nuova situazione, spesso le donne sono più aperte alla vita, ai cambiamenti, mentre il marito non riuscirà a mettersi in dubbio.

A proposito di donne, qual è per lei un’icona del teatro italiano?

Ho avuto la fortuna di iniziare giovanissima, a 19 anni, come comparsa al Piccolo Teatro insieme a Giulia Lazzarini che a quei tempi faceva “Minnie la candida” di Massimo Bontempelli. Penso che Giulia sia una delle attrici più brave che noi abbiamo in Italia e sono molto contenta di averla avuta come “madrina”.

Cosa la attira di un’attrice di teatro?

Se non ti fa addormentare è già una grande vittoria (ride). Se riesce a commuoverti o a farti ridere, è il massimo.

di Federica Giampaolo

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