Sunglasses at Night, manifesto di Balenciaga

Balenciaga

Balenciaga tra le vie della Ville Lumière: il ready-to-wear 2021 tra upcycling e streetwear

La Spring/Summer 2021 firmata Balenciaga segna l’ennesimo successo di Demna Gvasalia, direttore creativo del brand dal 2015. Gvasalia aveva già annunciato di voler tornare alle origini focalizzandosi meno sullo storytelling (per quanto fosse stato incredibile Apocalipse Wow in occasione della Fall/Winter 2021) e facendo risaltare quello che dovrebbe essere l’unico protagonista indiscusso di ogni Fashion Week, il prodotto. Seguendo la sua filosofia di pensiero riguardo alla moda, “do less and do it better”, lo show digitale di Balenciaga si apre con un susseguirsi di persone che camminano per le vie di Parigi a ritmo di Sunglasses at Night. Con un gioco di luci degno della Ville Lumière, il focus è sui vestiti; secondo il genio creativo della maison, gli abiti devono rispondere in primis alla necessità di essere indossati, per questo sono presentati nella loro funzione più essenziale: privati di qualsiasi fronzolo estetico e adorno narrativo.

In attesa della Haute Couture – rimandata al prossimo luglio 2021 a causa del Covid e realizzata per l’ultima volta 52 anni fa dallo stesso Cristóbal Balenciaga – Gvasalia ripensa allo streetstyle portando l’abbigliamento da casa direttamente in strada. Tagli pigiama, slippers, accappatoi rivisitati e tute dominano lo show, ma alla base dell’intera collezione si trova l’upcycling. Il 93.5% dei materiali utilizzati sono stati certificati organici o riciclati, portando all’attenzione di tutti le gravi conseguenze che derivano dall’impatto ambientale della moda. Spirito anticonformista, linguaggio underground, estro creativo. Balenciaga trasforma il brutto in bello, decostruisce e ironizza, senza mai dimenticare di esporsi in prima linea quando ci sono messaggi importanti da lanciare. In questo caso, anche la scelta di creare capi unisex è in favore dell’ambiente perché riduce a un unico processo produttivo, a prescindere dal genere.

Una collezione down to heart, vissuta, ma pur sempre in mood Balenciaga

Tornando alla collezione in sé, si tratta di una collezione composta da capi vissuti, proprio in virtù del fatto che sono il risultato di materiali, tessuti e vestiti riciclati. La bellezza sta proprio in quel capo che piace tanto e si usa sempre nonostante si rovini anno dopo anno, o in quell’intramontabile cappotto che sappiamo rimarrà un must a prescindere dalle mode. “It’s much more down to heart” afferma Demna Gvasalia, a proposito della Summer 21 pre-collection, rispetto a ciò che di solito si considera moda, ovvero qualcosa di esclusivo e lontano. È così che modelli e modelle muniti di “Sunglasses at night” – come dice l’omonima colonna sonora dello show – sfilano con la classica spudorata attitude marchiata Balenciaga, ma indossando capi sostenibili e volutamente rovinati, quasi vecchi, avvicinandosi forse al concetto di down to heart di cui parla Gvasalia.

Il nero domina, anche se tocchi di colore non mancano, arancione, azzurro e rosso soprattutto. Felpe, bomber e giacche sono all’ordine del giorno, tipicamente streetstyle, eppure i materiali sono diversi dai soliti. Sovrapposizioni di tessuti e fusioni di indumenti hanno la meglio; appaiono strisce di denim nella maglieria tricot, pantaloni da moto che derivano da stock di invenduto, e una seta stampata utilizzata per creare dei jeans trompe l’oeil. Tornano a gran voce e in una nuova veste, la borsa Hourglass in finta pecora e la Classic, ideata da Nicolas Ghesquière venti anni fa, in versione più vissuta. New entry per questa collezione sono infine le sneakers da basket X-Pander, con un tacco in sospensione e una suola ammortizzata, che si preannunciano essere il futuro bestseller.

 

di Alessia Mandelli

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