Sfumature di pizzo nella collezione A/I 2013/14 uomo Versace

Volumi, stampe, silhouette e motivi decorativi: nella collezione A/I 2013/14 uomo Versace tutto è esasperato, proprio per rendere omaggio ad un lusso sfrenato ed estremo.

La sfilata si apre con un’ondata di grigi, per un uomo a metà tra uno yuppi e Tony Montana, famigerato protagonista di Scarface. Completi gessati e spigati avvolgono l’uomo di Donatella in un’aura di potere e sfacciataggine, reso accattivante e originale da dettagli iper luxury come i mocassini total gold. Giacche a doppio petto che massimizzano le spalle ed evidenziano il punto vita sono spesso accostate alla delicatezza della seta che contraddistingue le macro cravatte rese tali grazie ad un sapiente gioco di proporzioni. Avvolgenti pellicce in volpe e visone rasato sostituiscono il capospalla classico, entrando in diretto contatto con la pelle.

Le classiche fantasie dei tessuti maschili vengono invase da motivi animalier, come lo zebrato e il leopardato che spiccano su t-shirt e pantaloni. Dai grigi saturi si passa ai toni del beige e della sabbia, per poi tornare a un total black che invade i bomber e i giubbini in pelle. Non manca la stampa, must di stagione, che con un gioco tra black and white riproduce le immagini delle campagne pubblicitarie scattate da Richard Avedon negli Anni ’90, creando un collage di corpi maschili che da vita ad un print fortemente iconico.

Il denim, rivisitato e trasformato in una vera e propria opera d’arte da decorazioni quasi barocche, apre la porta ai toni dell’azzurro e del blu.

Fiore all’occhiello della collezione è senz’altro la scelta estrema dell’intimo in pizzo stretch, da portare rigorosamente con stivali in vernice con fibbie dorate, ma sotto ad un impeccabile tuxedo jacket.

L’uomo Versace ha molte sfumature, e non solo di grigio.
(di Margherita Esposito)

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  1. Complimenti per la descrizione accattivante dell’articolo. L’abbigliamento di Versace uomo non è propriamente quello che vediamo sul genere tutti i giorni. Quindi la giornalista ci ha concesso una interpretazione chiara che fa comprendere anche ai non addetti ai lavori il valore e il significato del lavoro della stilista italiana.

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