Rivoluzione di materiali da Stone Island

Stone Island, uno dei celebri marchi di questa Design Week milanese, partecipa al Fuorisalone rivoluzionando il proprio showroom in via Savona con una triplice installazione. E’ un brand che è legato indissolubilmente al mondo del design per la natura dei suoi capi, concepiti più come “oggetti da indossare” che come capi di abbigliamento, e per la ricerca costante di materiali, forme e funzioni che hanno portato Stone Island ad avere importanti riconoscimenti dal mondo del design.

Per celebrare il 30° anniversario e presentare la collezione Autunno/Inverno 2012, Stone Island, partendo dall’ispirazione delle carlinghe degli aerei, crea l’installazione “Silver Tank by Stone Island” che ha luogo in una stanza rivestita con pezzi di alluminio. All’interno di questa stanza, nascosta da una tenda militare, ci sono 14 nicchie che ospitano una serie di video che mostrano i capi più rappresentativi della collezione. L’altra installazione “Heliocentric System” di John Alfredo Harris rappresenta il sistema eliocentrico, secondo il quale i pianeti girano attorno ad un Sole immobile. Harris, utilizzando tale concetto, crea dei mobili scolpiti in legno.

“Da bambino – spiega Harris – avevo spesso sogni di una forte luce che sorgeva a rischiarare un mondo oscuro. La luce era supportata da una sensuale struttura di legno ricurvo, eppure all’interno di tale forma vi era come un senso di forza e movimento. La struttura sedeva su di una massa solida e scura che ancorava ogni cosa alla terra, ed impediva alla luce di abbandonare il mondo”. L’ultima installazione “Perfetto Imperfetto” di Sergio Perrero è costituita da alberi tagliati, di diverse specie, appesi al soffitto che hanno un elemento in comune: qualche imperfezione che li ha esclusi dall’essere utilizzati in un mercato che, in questi anni, ha cercato la bellezza nella perfezione. Il designer italiano ha recuperato gli alberi in vecchi magazzini e ha ridato loro una nuova vita, creando “l’High pressure Laminate”, una specie di bosco onirico che attinge la propria apparente imperfezione dalla naturalezza delle fibre antiche e dai colori di Perrero. Con questa intuizione il designer propone, all’industria del mobile, la produzione di porte, cucine o qualsiasi altro oggetto capace di restituire loro l’unicità del grande artigianato Italiano.

Mara Bizzoco

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