Prada P/E 2020: le epoche passano, la purezza resta

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La geometria delle ceramiche in colori pastello che ricoprono la Torre della Fondazione Prada, eco caleidoscopico delle passate collezioni. Il seating che si incastona nella scenografia creata da AMA, con gli ospiti invitati a diventare parte della messa in scena. E poi gli abiti, che si fondono e al contempo risaltano sullo scenario un po’ pop-art, un po’ surrealista. È Prada Primavera/Estate 2020, un inno alla purezza delle forme e del colore che gioca con le epoche passate ma che vive nel presente.

Prada Primavera/Estate 2020: il tempo è relativo, le linee sono pure

Tailleur pantalone a stampa tapestry anni ’70, zeppe e visiere anni ’90, cappelli cloche (ma destrutturati) anni ’20. Si potrebbe pensare che la Primavera/Estate 2020 di Prada sia un omaggio agli stilemi del passato, ma sarebbe una percezione fallata. Miuccia Prada compone infatti una collezione che non vive di vecchie glorie, ma che fa confluire elementi stilistici iper-riconoscibili nell’altrettanto caratteristico DNA di Prada.

L’unico elemento non “accidentale” è la purezza, delle linee, dei materiali e degli abbinamenti, mai caricati all’eccesso da sovrapposizioni e contrasti. Ogni pezzo sembra utilizzabile a sé o incastonabile in un guardaroba preesistente, con la fantasia della donna Prada che può sentirsi libera di giocare senza osare troppo.

Ecco allora salire in passerella pencil skirts a vita alta per valorizzare una vita sottile, alle quali fanno da contraltare abiti a sacco per una silhouette più morbida. Soprabiti bon ton doppio e mono petto dagli ampi colletti appaiono rigorosi di fianco a romantiche camicette bianche e top smanicati, mentre le fantasie optical e le stampe geometriche si rincorrono su pantaloni a zampa d’elefante e gonne midi.

La palette cromatica è ampia, volutamente non si lascia incasellare in un’unica definizione. I toni del marrone, del blu scuro, del viola e del grigio sono inframezzati da pelle verde e rossa, ma anche da cappelli e completi laminati total gold. Sprazzi animalier si alternano a modelli monocolore, fra i quali risaltano lampi di arancione, di turchese e di rosa acceso.

Il finale vede una gonna lilla pastello con applicata una foglia di felce dorata – elemento reiterato in gran parte della collezione – abbinata ad un maglioncino a coste dalla trasparenza studiata. Un ensamble che è forse l’emblema di tutta la stagione, pensato per una donna consapevole di essere preziosa ma senza ostentazione, in bilico fra il colore e una certa seriosità.

Accessori (ed ospiti) di rilievo

Non è un mistero che Prada attiri l’attenzione non solo per gli abiti dal minimalismo soppesato, ma anche grazie ai suoi accessori ad alta riconoscibilità. La P/E 2020 non fa eccezione: mocassini a tacco largo e fibbia vintage sfilano insieme a sandali gioiello luminosi, mentre scarpe flat in tela ultraleggera si contrappongono a ben più classiche Mary Jane. Orecchini e collane diventano maxi, quasi sculture, mentre gli occhiali, anch’essi extra-large, si tingono di toni acidi.

Ma è sulle borse che si gioca la partita del must have di stagione: vinceranno le baguette in pelle evergreen o i cestini in vimini e corda? Oppure tornerà prepotente il secchiello, qui declinato con maxi logo in rilievo, ma anche in pelle intrecciata o in coccodrillo?

Qualsiasi sia il verdetto, anche questa collezione potrà contare su aficionados d’eccezione, già accorsi in massa alla sfilata della Milano Fashion Week. La front row di Prada ha infatti visto sedersi accanto nomi come Anna dello Russo, Winnie Harlow ed Alexa Chung, mentre in passerella sfilavano, fra le altre, Gigi Hadid, Kaia Gerber e Freja Erichsen. La vera star? Nicole Kidman, pronta ad acclamare Miuccia con la sua eleganza eterea che rimarca quanto il tempo e le età siano relativi.

 

di Martina Faralli

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