Emanuel Ungaro FW 2021-22: la moda al tempo del Covid

Emanuel Ungaro

Emanuel Ungaro Autunno/Inverno 2021-22

La Parigi fashion week inerente le collezioni uomo Autunno/Inverno 2021-2022 è in corso. La Fédération de la Haute Couture et de la Mode (FHCM), ha pubblicato il calendario degli eventi, che a causa della situazione pandemica, sono trasmessi in digital o live, ma con pubblico assente. 68 sono le sfilate, con la possibilità di organizzare appuntamenti one-to-one negli showroom, mantenendo le rigide linee guida di sicurezza. Il 24 gennaio alle ore 10.30 è stato il turno di Emanuel Ungaro. Definito monsieur dentelle, l’uomo del pizzo, ha segnato un’epoca ricca di femminilità ed eccentricità. Il couturier è scomparso il 21 dicembre 2019 all’età di 86 anni, e molti si sono succeduti con esito incostante.

L’azienda e il passaggio del testimone a Philippe Paubert

Nel 1996 la sua azienda fu acquistata dal gruppo italiano Ferragamo, e Ungaro si ritirò così dalla gestione dell’azienda. Lasciò definitivamente il mondo della moda parigina il 26 maggio 2004 dopo oltre 35 anni di collezioni. La direzione creativa della parte menswear è stata affidata allo stilista Philippe Paubert, che ha debuttato per la prima volta al Pitti Uomo di gennaio 2020. La presentazione della collezione FW 2021 racchiude in sé alcuni capi più casual e sportivi che si fondono ad altri aventi un carattere elegante; giacche e camicie dal taglio lineare e colori tenui, lavorazioni in pelle matelassé, linee geometriche e grafiche.

La gestione e la produzione della linea è a opera di GST (Gruppo Sviluppo Tessile), con l’obiettivo di espandere la collezione in altre nazioni oltre l’Italia e la Francia, dove risulta essere predominante. La produzione delle camicie presenti nella FW 2021 è stata affidata all’italiana Alea Fashion Industries; quella delle calzature all’azienda marchigiana Rodolfo Zengarini, mentre la piccola pelletteria, è gestita da Milano Fashion S.r.l., produttore napoletano.

Nonostante la morte di Monsieur Ungaro, lo spettacolo continua perché, come egli stesso affermava: “ Un abito non si porta, lo si vive”.

 

di Marisa Anania

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