Dior a Parigi con l’Haute Couture AI 2019/2020

Dior

1 Luglio 2019, Parigi, civico 30 di Avenue Montaigne, un hotel particulier che stava molto a cuore a monsieur Dior ed un punto di inizio da cui Maria Grazia Chiuri parte per presentare la collezione Haute Couture Autunno/Inverno 2019-2020.

Dior, gli elementi danno vita all’Haute Couture

Nel cuore di Parigi, il civico 30 di Avenue Montaigne fece innamorare monsieur Dior nel lontano 1946, ed è qui che la Chiuri decide di mettere in scena il fashion show della settimana più attesa ed elegante della stagione, ingaggiando una artista femminista, Penny Slinger, per dar voce alla sua creatività realizzando un mondo mistico dove gli elementi Aria ed Acqua si incontrano.

L’importanza degli elementi sopracitati non è casuale; infatti nelle tradizioni sciamaniche incentrate sulle donne, quando una persona viene a mancare, il suo corpo viene restituito appunto agli elementi, ed è proprio questo che vuole essere suggerito tramite le decorazioni della giovane artista.

Sulle pareti dell’atelier sono stati riprodotti gli elementi aria, acqua e fuoco con delle cariatidi, sculture femminili che fungevano da sostegno nell’architettura antica. Il messaggio subliminale di questa illustrazione metaforica vuole suggerire e riaffermare l’importanza del ruolo della donna sia nell’architettura, ma anche nella società di oggi molto emancipata.

Look “parlanti”

Come ogni fashion show vuole, il direttore artistico del brand deve essere in grado di conferire un messaggio che arrivi con l’aiuto di metafore e suggerimenti al cuore del suo pubblico. Di norma il look che apre la passerella della stilista è sempre “parlante”, e questa volta non è stato da meno. Ad aprire la sfilata parigina, sulle note di Vivaldi, è stata una blusa che riportava la scritta “are clothes modern?”, citazione che inevitabilmente invita ad una riflessione sul ruolo della moda oggigiorno.

Oltre a questo, il resto della sfilata ha presentato sessantacinque look con un appeal più dark; ciò nonostante gli abiti di Maria Grazia Chiuri possiedono sempre caratteristiche estremamente eleganti e femminili. Sulle modelle eteree in passerella è lampante la ridondante presenza del corpetto striminzito che conferisce sempre un’estrema sensualità a chi lo indossa; gonne dai volumi importanti per non passare inosservate durante una soirée di gala fluttuando fra gli ospiti. Piume, pizzi sottili e reti, lurex e ricami floreali, bar jacket, il tutto abbinato unicamente a sandali rasoterra, chocker con grandi decorazioni dorate, velette ed orecchini pendenti che aggiungono ai look un tocco personale ed indistinguibile.

Dior, un nome che sulle spalle porta grandi responsabilità, come quella di riuscire a sorprendere sempre i suoi fedeli, nonché un brand che crea dalla sua nascita sogni proibiti tramite creazioni esclusive e speciali. Nulla a che vedere con la moda del quotidiano; gli abiti di Dior, oltre a richiedere tempo, richiedono passione e temperamento nel cercare di capirli, decifrarli e raccontarli. Ancora una volta, grazie a Maria Grazia Chiuri il noto brand ha saputo rendere onore all’alta moda e al concetto di eleganza e savoir-faire.

 

di Sara Steccanella

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