Armani Casa arriva in Corso Venezia!

Dal 3 aprile 2017 Armani Casa fa il suo ingresso in Corso Venezia a Milano. Uno splendido negozio si impone su una delle vie più belle della città, circondato da lusso e inevitabile prestigio.

Nonostante sia il più grande al mondo, Giorgio Armani preferisce definirlo semplicemente “atelier“, come se fosse un piccolo laboratorio in cui creatività e talento prendono forma con pura leggerezza ed eleganza. “Il design è una parte essenziale della mia visione di lifestyle e in questo nuovo negozio ho la possibilità di mostrare l’intera collezione. È uno spazio importante, ma non monumentale, che ho immaginato come un atelier, fluido, versatile e in continua evoluzione”.

Entrando, si percepisce subito un’atmosfera accogliente, resa tale dal soffitto a doppia altezza interrotto poi dal mezzanino. La luce abbraccia la location sfiorando i pezzi della collezione esposti e facendoli risplendere in tutta la loro bellezza. Tutto ciò è favorito dalla presenza di ben sedici finestre e vetrine lungo i due piani superiori della facciata, mentre la luce è schermata da una rete platino .

La Logo Lampada fu realizzata nel 1982 e oggi, dopo più di trent’anni, viene ancora riprodotta sul vetro, sul legno e sui finestroni, divenuta ormai simbolo di Armani Casa. Guardandosi attorno, in questo “covo della raffinatezza” non si può certo non notare la scala-scultura che, da vera protagonista della situazione, collega tutti i piani con la sua geometria saettante in legno di rovere chiaro. Un vero tocco di classe.

Su questi quattro piani è possibile ammirare l’intera Collezione, che va dai mobili fino alla carta da parati. Pezzi classici e antichi si uniscono ai più iconici e moderni, generando un gioco sperimentale rischioso ma indubbiamente ben riuscito. La luminosità del platino domina la scena, circondato da tocchi di rosso e verde bottiglia. Il legno e il metallo si alternano con forme semplici e pulite.

Un negozio di lusso in cui riecheggia nell’aria la classicità di Giorgio Armani, unico e sempre riconoscibile.

di Federica Giampaolo

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